Francesca trova il suo posto c. 3 - Collana L'Inferno e l'Abisso Vol. 5
Data: 01/09/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti
... prenda cura di lei. Che l’accarezzi con amore mentre le spalma la crema o che le allacci i finimenti nel modo giusto, non troppo molli, ma neanche troppo stretti. Il padrone è contento della sua puledra. Ogni mattina la massaggia con le creme più profumate e non trascura neanche un centimetro del suo corpo, sulle parti intime e sulle mammelle ci mette particolare attenzione. Sotto quelle carezze Helga freme, i capezzoli rizzano e le mammelle si gonfiano, la vagina stilla qualche gocciolina di piacere e l’ano si dischiude malinconicamente. Anche quando il Padrone le mette addosso i finimenti, La puledra gode del suo tocco sicuro e leggero. Il Padrone sa che potrebbe giocare a lungo con quel corpo che ormai si consegna arrendevole e facile nelle sue mani, ma si è ripromesso di controllarsi. Per i primi quindici giorni Helga non deve godere. A Helga non è ovviamente neanche possibile masturbarsi, soffre, vorrebbe farlo, almeno quello, ma quando è sola ha sempre le mani legate in modo che non possa farlo. Pensa che sarebbe degradante, ma è giovane e vorrebbe trovare uno sfogo. Più volte l’ha fatto capire al Padrone. Quando lui la tasta tra le gambe, lei dopo le prime volte, in cui per vergogna e dignità le ha tenute strette, e dopo aver imparato che doveva allargarle, ha infine sempre atteso trepidante qualcosa di più del semplice massaggio, ma il Padrone glielo ha sempre negato. Per lei è dura, ma poi corre e dimentica tutto e la sera è molto stanca per pensare ad altro. Sono ...
... passati solo quindici giorni ed Helga è diventata un’altra, a lei sembra che siano passati mesi, d’altra parte ha anche perso la nozione del tempo, la routine e l’addestramento l’hanno assorbita completamente. Si ricorda solo della prima notte da incubo, quando dopo averla fatta mangiare il Padrone spense la luce e chiuse la porta della stalla. Non era una frignona, anzi aveva carattere, ma quella notte voleva piangere. Poi sentì l’auto che risaliva la collina e si allontanava. Dove va? Pensò, e se gli succede qualcosa, chi mi libererà? Scacciò quei pensieri, ma era dura, voleva compagnia. Le notti successive era troppo stanca per pensare e dopo il pasto si sdraiava e dormiva, la routine iniziava all’alba: latrine, pasto, massaggi, vestizione ed addestramento. Oggi. Dopo averla sistemata il Master l’ispezionò come un animale, il suo animale preferito, le passò le mani sulle cosce e sui polpacci per sentire la sua forza, poi sul suo seno e sui capezzoli, tirò leggermente gli anellini che ogni volta la puledra indossava per l’occasione, indugiò un attimo sulla sua fica e la puledra vibrò al contatto, i muscoli tesi fino ad un attimo prima si sciolsero e lei per qualche secondo tremolò sulle gambe, poi si ricompose sotto lo sguardo compiaciuto del Padrone che le passò un dito tra le labbra e sulla chiostra dei denti. Il Master era soddisfatto. Le diede un’ultima strizzata alle tette ed uscì lasciandola sola e leggermente eccitata. Piena di aspettative per i giorni che sarebbero ...