La figlia della mia amante
Data: 12/02/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: AltaVelocita
... violentemente per dieci minuti.
Poi le attacco il culo non prima di averlo lubrificato a dovere con gli umori della fregna. Ma è stretto stretto, forse vergine. Allora vado dentro, in bagno, e prendo un lubrificante. Riesco fuori. Non s’è mossa. Sa che cosa l’attende. Mi porto dietro di lei prendendo sui polpastrelli un po’ di gel anale e le infilo, imperiosamente, due dita nel culo. Ma lo strillo che le erompe dalla gola lo soffoco con l’altra mano. Ci mancherebbe solo la piazzata con il suo ragazzo, che aspetta di sotto, cornuto inconsapevole. Mi morde la mano mentre le due dita si aprono il varco dentro di lei preparando il terreno al mio cazzo, che intanto s’è ingrossato ed indurito. Un pezzo di tubo è diventato, della stessa consistenza del metallo. Forse richiederebbe il porto d’armi. Appoggio la cappella violacea al suo bocciolo e la penetro. Lo sfintere si dilata a dismisura e temo lo strappo. Ma tant’è, c’è sempre una prima volta. Lei sta gorgogliando contro il mio palmo, quando comincio il lento su e giù. Che dura una ventina di minuti. Glielo mortifico il buco del culo. E alla fine le sburro dentro. Lei non reagisce, è probabilmente in trance. Le tolgo pian piano la mano dalla bocca. Ma non urla. Aspetta che mi sfili da lei poi a testa bassa mi passa davanti tornando ...
... verso la biblioteca.
Io mi guardo il cazzo. C’è qualche striatura di sangue sopra, ma poca roba. Comunque me lo tolgo il preservativo e lo butto in un vaso. Non quello con le rose. In mezzo alle begonie, invece. Quando la raggiungo, seguito da Marengo, si è già vestita ed ha un ginocchio in terra ad allacciarsi la sneaker. Mi piazzo vicino a lei con il cazzo ammosciato. Lei scosta il viso e mi guarda con due occhi sgranati. Non ha capito. Devo spiegarglielo: “Devi pulire, con la bocca … “. Sta per rispondere ma arriva un trillo di WhatsApp dal telefono. Legge rapidamente. Poi, mentre solo con le labbra imbocca il mio cazzo, inizia a digitare con due mani. Sbircia con gli occhi oltre il cazzo che sta ciucciando e poi invia. Diligentemente posa il telefono in terra e finisce di farmi il bidè.
Raccoglie il telefono e si alza. Mi dà un bacio sulla guancia. Invece di ricambiare le chiedo: “Cosa gli hai scritto?” Lei sorridendo risponde: “Di aspettare, che mi avevi offerto da bere di nuovo.” Gioventù bruciata. Apre la porta e dopo aver fatto una carezza di saluto a Marengo si volta dicendo furbetta: “Mi raccomando non dire niente a mamma dei soldi che sennò si preoccupa”. Le do una pacca sul culo e chiudo il battente.
Un pensiero osceno si fa strada nella mia mente …. (continua) .
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