Nymeria
Data: 12/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: MastroBaphomet
... specchio sulla parete di fronte al bagno. Potei notare che il suo imbarazzo iniziale aveva lasciato il posto ad un certo autocompiacimento, alla consapevolezza di essere un piacere per la vista. Glielo dissi, ma le dissi anche di non dimenticare anche che prima che la bellezza, quello che importava era la sua capacità di mettersi in gioco, la sua voglia di imparare.�la bellezza passa, anche se la tua ha ancora molti anni davanti. Ma quando il tuo corpo sarà invecchiato, saranno la tua curiosità e la tua voglia di apprendere sempre qualcosa di nuovo a mantenere sempre giovane la tua mente�.Lei annuì con un sorriso. E disse:�sono pronta. Voglio imparare. Mi educhi, Padrone, per favore�.La sua frase fu la conferma che davvero era pronta.Per prima cosa le spiegai tre posizioni che volevo imparasse a tenere ogni qualvolta gliel�avessi chiesto. La prima, a quattro zampe, diciamo che era piuttosto intuitiva. Mi limitai a correggerle la postura della schiena, facendole tenere il sedere e le spalle in alto, ed il ventre verso il basso. La osservai in questa posizione, e vidi che era bagnata. Ovviamente la cosa non mi dispiacque.La seconda posizione che le insegnai era quella di �offerta�, ovvero in ginocchio, seduta sui talloni, con le mani appoggiate sulle ginocchia coi palmi rivolti verso l�alto. Ed il capo chino.Infine, la posizione che definivo �d�attesa�: in piedi, gambe divaricate, busto eretto, e mani incrociate dietro la nuca. Le ordinai di rimanere immobile, mentre le ...
... mordicchiavo la candida pelle del collo, e con la lingua la solleticavo sotto la nuca. Appoggiai la mano sul suo monte di venere, e scesi. Fremette, ma mantenne la posizione. Passai dietro di lei, le misi le mani sulle natiche e gliele divaricai, esponendo il bottoncino rosa del suo ano. Anche in questa circostanza, rimase immobile.Mi allontanai di qualche passo da lei e solo allora si accorse che avevo appoggiato uno zainetto accanto al letto. Lo aprii, e ne estrassi un collare. Glielo mostrai. Il collare aveva un anello, al quale attaccare un guinzaglio, ed una targhetta. Sulla targhetta, il nome che le stavo dando come schiava. Per me, lei non si sarebbe più chiamata Matilde. Per me, lei ora diventava Nymeria. Come la sua cagnolina.Chiuse gli occhi e trattenne il fiato mentre glielo allacciavo al collo.Quando mi staccai da lei per osservarla, espirò sollevata. Con quel collare addosso si sarebbe sentita mia a tutti gli effetti.Da quel giorno in poi lo indossò sempre, e tuttora lo indossa, tutte le volte in cui siamo soli, e qualche volta anche quando siamo tra la gente.Come lo scorso luglio in un weekend al mare: Matilde, pardon: Nymeria in spiaggia attirava sguardi curiosi, indossando costume e collare. E ne attirò di più quando si cambiò il costume in piedi sul suo telo, ma questa è un�altra storia.O come quella volta che facemmo un�escursione sulle dolomiti: in quel caso, dal collare partiva una catenella lunga un metro e mezzo che avevo agganciato ad una spallina del ...