Nymeria
Data: 12/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: MastroBaphomet
... chiedeva di esentarla dal farlo, perchè di lì a poco avrebbe avuto un�interrogazione importante, che avrebbe pesato molto sulla sua media, e chiaramente in quelle condizioni sarebbe stato difficile essere concentrata. Mi propose che avrebbe, in alternativa, fatto venti minuti invece dei soliti dieci non appena arrivata a casa. Apprezzai la sua sincerità, compresi le sue motivazioni ed accettai la sua controproposta. Vi racconterei anche di cosa accadde quando ci rivedemmo, ma non voglio mischiare ulteriormente i racconti. Quindi, di nuovo, torniamo a quella sera, in quell�hotel.Le dissi di mettersi a quattro zampe, con quella improbabile coda che sporgeva tra le sue natiche. Mi chinai davanti a lei, le presi il volto tra le mani e la baciai. Un bacio lento, lungo, che lei ricambiò. Le ordinai di alzarsi, mettersi in posizione di attesa, ovvero con le gambe divaricate e le mani incrociate dietro la nuca. Nuovamente, decisi di bendarla. Mi spostai alle sue spalle. Le accarezzai i fianchi, sfiorandola appena, quasi facendole il solletico, risalendo fino al costato. Poi feci scorrere le mani in avanti, afferrando il suo seno. Mentre le mie dita le stuzzicavano i capezzoli, tirandoli e torcendoli, scavalcando a volte la soglia tra il dolore ed il piacere, la mia bocca si appoggiò al suo collo. Matilde si arrese. Era solo Nymeria, ora, abbandonata tra le mie mani. Attendeva ogni mio gesto, lo assecondava, voleva essere mia, voleva che le facessi sentire che lo era. E io non ...
... chiedevo di meglio. Affondai -senza farle realmente male - i denti nella spalla, mentre la mia mano destra scendeva sul suo ventre, sul monte di venere, fino al sesso. Non mi meravigliai di trovarla bagnata. Premetti con due dita sopra il clitoride, massaggiandolo con lenti movimenti circolari. E le chiesi:�dimmi: come ti chiami?�sorpresa dalla domanda, mi rispose:�Mati..�La fermai con un buffetto secco sul sesso. Non fu realmente doloroso, ma di sicuro inatteso, e sussultò.Riformulai la domanda, più lentamente, stringendole un seno. E stavolta rispose:�Nymeria, Padrone�Feci scivolare due dita dentro di lei, e presi a muoverle con un movimento rotatorio, come se stessi mescolano il caffè nella tazzina. Ansimava sempre più rumorosamente.�e sei mia. Tu. Sei. Mia.� le dissi, scandendo le parole.�si Padrone, sono�..sua�.Rispose con difficoltà, il movimento delle mie dita stava dando i suoi effetti. Le tolsi e gliele avvicinai alla bocca, e lei le succhiò senza bisogno che le dicessi alcunchè.Poi mi dedicai alla manopola che aveva nell�ano: la tolsi, e la rimisi, la tolsi e la rimisi. Ogni volta che la toglievo, lasciavo passare sempre qualche secondo in più prima di rimetterla, per dare modo al suo ano di richiudersi, per dilatarlo - seppur in maniera non eccessiva nè dolorosa - nuovamente.Ed infine lo tolsi.Avevo voglia di lei. Era il momento di avere ciò che quel giorno non avevo ancora avuto, e darle ciò che non le avevo ancora dato. Mi misi in piedi accanto ...