1. Nymeria


    Data: 12/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: MastroBaphomet

    ... lasciai cadere sul letto accanto a lei.Poco dopo mi chiese se poteva andare a lavarsi. Le dissi di aspettare: la guardai. Rividi quel viso che avevo visto sull�aereo, con quello sguardo curioso. Rividi quel viso non appariscente ma grazioso, anzi, più che grazioso. Ed ora lo stavo contemplando bagnato del mio sperma, che colava sulle sue guance, e dal mento su allungava verso il seno. Lo sguardo era sempre curioso, e mi sorrideva. Le dissi di guardarsi allo specchio, prima di lavarsi il viso. Lo fece, e vide me dietro di lei. Istintivamente, dopo essersi pulita, si voltò, mi abbracciò, e mi ringraziò.La riportai verso il letto. Ora però la tenevo per mano, non al guinzaglio. Ci stendemmo così, nudi, sopra quel giaciglio dove poco prima ci eravamo abbandonati ad un amplesso senza inibizioni. Lei appoggiò la testa al mio petto, e le cinsi le spalle con un braccio, accarezzandole i capelli. Mi piace immaginare che il momento, in tutta la giornata, in cui si sentì più mia, sia stato quello.Non parlammo, per qualche minuto. Poi fu lei a rompere il silenzio: mi disse che si sentiva serena. Se pensava a quello che era successo ed a quello l�aspettava, si sentiva eccitata, e stimolata come davanti ad una sfida. Ma in quel momento, in quel preciso momento, tra le mie braccia, si sentiva serena. Tranquilla. Protetta.Sapeva che io mi sarei preso cura di lei, non plagiandola, ma aiutandola a forgiare il suo carattere. Sottoponendole delle sfide sempre più difficili, ma al contempo ...
    ... l�avrei aiutata a superarle. E il tutto in un contesto che, non dimentichiamolo, sarebbe stato piacevole per entrambi...Chiacchierammo un po�, le diedi alcuni compiti per la settimana a venire, ed altri che invece sarebbero diventati dei rituali per tutti i giorni a venire, mi chiese spiegazioni e consigli (quando la vidi la prima volta, la battezzai �La Curiosa�, ricordate?).Poi venne ora di riportarla a casa. Ci rivestimmo. A lei feci indossare solo l�abito leggero, le calze parigine e il maglioncino. La biancheria gliela feci mettere in borsa. Non l�avrei comunque rimandata a casa in treno: la riaccompagnai fino vicino casa, dicendole che mi sarei fermato in auto fino a quando non l�avessi vista chiudere la porta alle sue spalle.Il viaggio di ritorno fu piacevole e triste allo stesso tempo. Come nel tragitto di ritorno dal supermercato, le feci sollevare il vestito e stare a sedere nudo sul sedile. La feci pure stare a piedi nudi, per lo meno fino a quando non fummo vicini a casa sua.Arrivammo a casa sua. Accostai in un punto relativamente isolato (non abitava in una grande città). Nessuno in giro. Si slacciò la cintura di sicurezza. Le dissi, allora di mettersi in ginocchio sul sedile, col petto appoggiato allo schienale. Mi guardò sorpresa, ma lo fece.Allungai una mano sul sedile posteriore e dalla sua borsa presi la manopola di legno.Le sollevai l�abito, scoprendole il sedere. Lei si aggrappò con entrambe le mani al poggiatesta del sedile. Mi guardò.Le feci notare che era ...