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Figlia mia, ma cosa fai?
Data: 12/02/2018, Categorie: Incesti Autore: Roadrunner80
Non riesco a tenermi tutto dentro, devo trovare una valvola di sfogo. A voce non posso raccontare a nessuno ciò che sto per scrivere, ma devo sfogarmi o rischio di esplodere. Mi chiamo Michela e sono una mamma di 38 anni. Restai incinta quando ne avevo 19, la stessa età che mia figlia Fabiola ha compiuto meno di una settimana fa. È difficile accettare che la propria figlia cresca, eppure alle volte ci troviamo dinanzi a situazioni che ci aprono brutalmente gli occhi verso la realtà. La camera da letto che condivido con mio marito e la cameretta di nostra figlia sono separate da un corridoio che conduce nel bagno del primo piano. In passato mi è capitato di alzarmi la sera tardi per andare alla toilette e sentire i mugolii di Fabiola che si dava solitariamente piacere nell’intimità della propria stanza. È strano a dirsi, ma quelle situazioni mi eccitavano. Quando tornavo in camera stuzzicavo mio marito e in breve mi trovavo a fare sesso in modo più selvaggio del solito, facendo cose che in altri momenti non avrei mai fatto. Quello che sto per scrivere è successo circa un mese fa, poche settimane prima che Fabiola compisse 19 anni. Cielo plumbeo, sopra di noi imperversava un temporale violento. Impossibilitata ad andare in cantiere per visionare i lavori decisi di tornare a casa nel pomeriggio per concentrarmi su un altro progetto. Parcheggiai l’auto nel seminterrato al riparo dal diluvio e, una volta entrata in casa, mi tolsi le scarpe fradice benedicendo il tepore del ...
... focolare domestico. I piedi erano coperti dal nylon delle collant nere, senza pensarci due volte alzai la gonna e sfilai le calze dando un immediato sollievo alle mie estremità congelate. Salii le scale a piedi nudi lasciando che la morbida moquette accarezzasse dolcemente i miei piedini, cullandoli in un soffice abbraccio e rendendo i miei passi così’ silenziosi dall’essere praticamente impercettibili. A metà tragitto tra il piano terra e il primo piano mi fermai impietrita dai gemiti di piacere che provenivano dal piano superiore. Subito la mia mente pensò al peggio: mio marito nella nostra camera matrimoniale, nella nostra alcova d’amore che si ta sbattendo un’altra donna. Una vampata di rabbia mi fece arrossire in volto, ma la razionalità stemperò subito quella reazione istintiva. Non poteva essere lui, non c’era la sua macchina, sicuramente era ancora in ufficio e, se proprio voleva tradirmi, non sarebbe mai stato così stupido da farlo in casa nostra. Quei gemiti di piacere potevano uscire solo dalla bocca di mia figlia. Mi convinsi che Fabiola si stesse masturbando senza alcun freno inibitore pensando di essere sola in casa; così salii le scale senza fare il minimo rumore per evitare di disturbarla. Un lampo illuminò il corridoio buoi e un tuono scosse le mura della casa mentre con passo furtivo cercavo di raggiungere la mia camera senza destare alcun sospetto riguardo la mia presenza. La porta della cameretta di Fabiola era spalancata e quello che vidi passando mi fece ...