1. Figlia mia, ma cosa fai?


    Data: 12/02/2018, Categorie: Incesti Autore: Roadrunner80

    ... mia, succhiamelo tutto, prendimelo fino in gola che poi ti scopo” la incitava mentre ormai il suo cazzo era quasi interamente dentro la bocca di mia figlia. “Piccola tua un cazzo, lurido porco, bastardo schifoso, ti sei sposato mia sorella e ora ti scopi mia figlia” Mi ribolliva il sangue dalla rabbia, avrei voluto prendere la lampada sul comodino cui mi ero appoggiata e lanciarla contro di lui, ma quell’istinto di pura violenza distruttiva veniva frenato da una parte del mio cervello, una parte che desiderava continuare a spiare con morbosa curiosità. Fabiola staccò la bocca dal cazzo: “adesso scopami”. Rimasi di stucco nel sentire mia figlia pronunciare quelle parole mentre si metteva a pecorina con le ginocchia sul bordo del letto e inarcava la schiena per offrirgli il suo sesso umido e voglioso. Non riuscivo a credere alle mie orecchie “adesso scopami”, quelle parole continuarono a ronzare nella testa senza darmi tregua, due lacrime solcarono il mio viso mentre Carlo stava srotolando il preservativo su quel possente pezzo di carne dura. Le mani di lui le accarezzarono il culo tondo e sodo scorrendo dai fianchi stretti fino alla sorca gocciolante di desiderio mentre quel bastone si avvicinava sempre all’imboccatura del paradiso. La cappella si posò sul fiore di mia figlia, quelle forti mani si aggrapparono saldamente agli esili fianchi di lei e Carlo la penetrò con decisione. Un gemito acuto risuonò tra le pareti della cameretta. Carlo iniziò a scoparla con ritmica ...
    ... lentezza facendo crescere in lei un piacere che non faticavo ad immaginare udendo le sue reazioni. La casa era pervasa dai mugolii e dai gemiti che Fabiola emetteva senza alcun ritegno, senza alcun freno inibitore. Una buona madre sarebbe intervenuta subito per porre fine a quello che stava accadendo? Era questa la domanda per la quale non riuscivo a trovare una risposta. Il mio istinto protettivo mi spingeva a fare irruzione in quella stanza separando quell’abbraccio carnale, la razionalità mi diceva che ogni mio intervento non avrebbe fatto altro che peggiorare una situazione già di per sé complicata, la mia anima passionale e lussuriosa mi teneva inchiodata al pavimento come una ragazzina dinanzi al suo telefilm preferito, una prima visione assoluta, scabrosa e pornografica che inconsapevolmente mi aveva portato in uno stato di eccitazione tale da farmi inumidire le mutandine che inconsapevolmente stavo sfiorando con le dita. I gemiti di Fabiola si fecero ancora più acuti e intensi, Carlo aveva aumentato il ritmo con cui la stava montando e i frutti di quel trattamento erano sicuramente udibili anche dal garage. Ora una sua mano era tra i capelli di lei mentre l’altra le stringeva un fianco. Aggrappato alla chioma bionda la obbligava a tenere il viso verso l’alto scopandola con forza, imponendole un ritmo che non le dava tregua. La stava sbattendo con colpi secchi e decisi, facendole percepire tutta la sua potente virilità; vedevo quel bastone duro entrare con maschia prepotenza ...