Figlia mia, ma cosa fai?
Data: 12/02/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Roadrunner80
... trasalire. Mia figlia era sdraiata completamente nuda sul suo letto e un ragazzo (un uomo?) aveva il volto tra le sue cosce, intento a darle piacere con la lingua tra le sue labbra intime. Quel maschio aveva spalle larghe, braccia robuste e muscolose, ma per quanto mi sforzassi non riuscii a dargli un volto, un nome tra le nostre conoscenze. Arrivai nella mia camera e li, avvolta nel buio più totale, potevo osservare tutto ciò che stava accadendo nella camera di Fabiola senza il rischio di essere vista; mi sedetti per terra e col cuore che batteva a mille guardai ciò che ora vi racconterò. Fabiola era sdraiata sul bordo del letto, le sue gambe divaricate come un arco teso, lui in ginocchio sul tappeto, le sue mani sulle cosce di lei. Il suo seno grande, una 4 misura che conoscevo fin troppo bene, si stagliava rigido come due colline su un terreno pianeggiante. Immaginavo quanto potevano essere grossi e turgidi i suoi capezzoli mentre lui le donava quel piacere intenso e intimo che solo il sesso orale può dare. Mi tornò in mente un’immagine del passato quando per la prima volta vidi i suoi capezzoli inturgiditi dal freddo e rimasi stupida dalle dimensioni che assunsero colorandosi di un rosso intenso, quasi violaceo, in contrasto con la pelle candida come il latte. Il copro di mia figlia si inarcava e si rilassava al ritmo dei suoi gemiti, tanto intensi da coprire il rumore della pioggia battente. Non so dirvi per quanto tempo rimasi a guardare quel sodalizio carnale, poi il ...
... maschio si fermò e si mise in piedi dinanzi a Fabiola. Quando lo vidi trasalii e con entrambe le mani mi chiusi la bocca per non urlare. Quell’uomo era il marito di mia sorella, lo zio di Fabiola, un uomo della mia stessa età che nove anni prima aveva sposato mia sorella minore. “dio mio Fabiola, cosa cazzo stai facendo?” Questa domanda continuò a ronzarmi nella testa mentre dentro di me sentivo crescere una rabbia incontrollabile. Quel porco schifoso era davanti a mia figlia, col membro eretto, lo vedevo stagliarsi virilmente turgido grazie alla luce che dalla finestra inondava la stanza di mia figlia. Un cazzo di buone dimensioni con una cappella molto pronunciata rispetto il tronco. Fabiola si mise seduta sul letto, con una mano spostò la folta chioma bionda mentre con l’altra afferrò la verga dello zio masturbandolo con studiata lentezza. Le sue labbra carnose si schiusero sulla cappella accogliendola nel calore della sua bocca. Fabiola era tutt’altro che a disagio in quella situazione, la vedevo lavorare di bocca su quel membro turgido con la stessa disinvoltura che avrei avuto io al suo posto. Non era certo il suo primo pompino, lo si vedeva benissimo, e i mugolii di Carlo lo confermavano. La mano di lui le sfiorò il seno e salì verso la nuca. Carlo stava spingendo la sua testa allo stesso ritmo con cui muoveva il bacino spingendo il suo cazzo sempre più in profondità mentre Fabiola reggeva benissimo quel trattamento pompandolo con foga sempre maggiore. “brava piccola ...