In progress - 03
Data: 02/09/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Gelo, Fonte: EroticiRacconti
LUI. L'ho conosciuta tre settimane fa alla festa di compleanno di Aldo; quel cretino aveva affittato una discoteca all'aperto. L'ho notata subito, tra tutte le altre fighe. Il tipo che me lo rizza subito: fisico atletico, capelli lisci e visino delicato. Niente di eccessivo, nemmeno il perfetto culetto (la prima cosa che guardo). Me ne sarei andato subito, quella cazzo di festa era noiosissima, ma quella ragazza m'incuriosiva e decisi di osservarla da lontano per studiarla. La prima impressione era figa scopabilissima. Lo pensavano tutti e tutti ci provavano con lei; non pochi se la portarono in bagno o in qualche angolo appartato. La facevano voltare con una palpata sul culo e lei, dopo un solo sguardo indagatore, o s'allontanava scocciata o sorrideva divertita. Non aveva senso: pareva che reagisse sull'impulso del momento, magari mandando a cagare un figo di vent'anni per tubare con un cesso. La spiai a lungo: sicuramente era esibizionista, ma non capivo ancora se era quella che volevo. Alla fine la vidi, appoggiata di schiena al bancone, con due ragazzi che le palpavano seni e figa; lasciava fare, ma si vedeva che non provava piacere. Anzi, non gli piacevano proprio, ma si staccò dalla parete e li seguì nel parco, dopo che uno dei due le aveva carezzato col pollice l'angolo della bocca. Okay: avevo capito tutto. Gli aveva fissato il rolex al polso. LEI. Saranno state le quattro. Mi girava la testa; no, era come se non avessi nemmeno più la testa. Ero assente, leggera, ...
... stanca e confusa. Ero venuta lì con Paola. Ma adesso dov'è? Scema! È andata via subito, con quel pirla, quello con la Fiesta. Cazzo, poi devo trovare uno che mi porta a casa. Minchia che palle 'sto coglione! Ma scopati tua sorella, stronzo! Devo andare in bagno, lasciami. No, levati dai coglioni. Se mi tocchi ancora ti castro! Che cazzo avete da ridere?! Fu un attimo. Non disse nemmeno una parola. Con una sola occhiata fece star zitto il coglione e mi portò via. Mi guidò dentro, in cerca di un salottino. C'erano dei ragazzi con le birre in mano; si dileguarono ad un suo cenno annoiato. A me invece sorrise, lasciandosi cadere sul divano: 'Il bagno è di là... ti aspetto qui.' Facevo schifo, da non potermi guardare allo specchio. Cercai di rimettermi in ordine: capelli e lucidalabbra. La camicetta era da sprofondare: c'era una macchia inequivocabile vicino al colletto, ma poteva essere altro. Avevo fretta e paura. Mi stava aspettando: dovevo far in fretta. Ero felicissima. LUI. Ero talmente scazzato che non volli perdere altro tempo con lei. Pensavo di aver indovinato: questa era una sub con una forte soggezione per la ricchezza. Si trattava solo di capire quanto lo fosse. Le feci trovare un drink analcolico, vicino al mio margarita e la stordii chiacchierando un poco. Tu non devi bere, dai, siediti qui vicino, ho visto che non hai bevuto nulla, ho bisogno di qualcuno che guidi al mio posto, conosci Aldo?, no non è un mio amico, suo padre lavora nella nostra ditta, volevo scappare ...