1. La favola di hairlessneve e dei 7 (o)nani(sti) - parte 1


    Data: 02/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear, Fonte: Annunci69

    ... lungo quella guaina di carne, sfondandogli il culo facendosi largo tra le sue viscere. Soffocò un grido. Poi un altro ed un altro ancora: non era così facile abituarsi a quella presenza, inizialmente dolorosa e poi sempre più piacevole.
    
    I colpi portati dall’uomo erano lenti e precisi. Gli affondi, inesorabili, sospingevano con forza in avanti quel corpo perfetto che due mani forti e rudi, appoggiate ai fianchi dell’altro, facevano riavvicinare fino a far scontrare le chiappe lisce e sode contro il pelo crespo dei coglioni.
    
    Il cacciatore continuò a sbattere il giovane a lungo, come se non ne avesse mai abbastanza. Il ritmo della scopata accelerò fino a culminare in un urlo animalesco, la cui eco si diffuse per tutta la foresta. HairlessNeve si staccò, appoggiandosi al suolo a quattro zampe. Riuscì a mantenere lo sfintere chiuso. Osservò di traverso il cacciatore e gli sorrise. Questi si avvicinò ammiccante. Quando il suo viso fu sufficientemente vicino al buco del giovane, questi, lentamente, rilasciò i muscoli permettendo alla sborra trattenuta di zampillare. Il cacciatore ne bevve quanta più poté, soddisfatto. Il ragazzo, sempre mantenendosi a quattro zampe, si voltò e prese a ripulirgli con cura la cappella violacea e tutta l’asta che, lentamente, stava tornando a riposo:
    
    “Un vero peccato doverti abbandonare qui… - gli sussurrò mentre finiva di masturbarlo - …La notte sta calando. Rivestiti in fretta o le bestie feroci faranno presto a divorarti"
    
    “Ma tu ...
    ... comeeehhh…” l’eiaculazione bagnò il suo addome.
    
    “Non preoccuparti!” Lo interruppe chiudendogli le labbra con un dito intriso del caldo seme.
    
    Nel mentre pensava. Sentiva di essersi levato un gran peso dal cuore nel non doverlo uccidere.
Proprio allora arrivò di corsa un cinghialetto, lo sgozzò, gli tolse i polmoni e il fegato e li portò a Grimildo come prova.
Il cuoco dovette salarli e cucinarli, e il perfido li mangiò, credendo fossero quelli dell’odiato nemico.
    
    Tutto questo, mentre il povero ragazzo vagava tutto solo nel gran bosco, in preda ad un’angoscia così forte d’aver paura del minimo alito di vento.
Si mise a correre e corse sulle pietre aguzze e fra le spine; le bestie feroci gli passavano accanto, ma senza fargli alcun male.
Corse finché gli ressero le gambe; era quasi sera, quando vide una casettina ed entrò per riposarsi. 
Nella casetta tutto era piccino, ma lindo e leggiadro oltre ogni dire.
C'era una tavola apparecchiata con sette piattini: ogni piattino col suo cucchiaino, e sette coltellini, sette forchettine e sette bicchierini.
    
    Lungo la parete, l'uno accanto all'altro, c'eran sette lettini, coperti di candide lenzuola.
    
    HairlessNeve aveva tanta fame e tanta sete, che mangiò un po' di verdura con pane da ogni piattino, e bevve una goccia di vino da ogni bicchierino, perché non voleva portar via tutto a uno solo.
    
    Poi era così stanco che, dopo essersi completamente spogliato, provò a sdraiarsi in un lettino. Non ce n'era uno che andasse bene, ...
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