Sull'autobus
Data: 15/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Farfallapazza
... contro me stessa per stare immobile, quando la mia passionalità mi avrebbe voluta far dimenare come un’ ossessa. Ad un certo punto sentii sfilarsi un dito, quello più piccolo, facilmente il dito indice. Mentre il medio continuava a roteare con movimenti studiati all’ interno del mio fiore, percepii una leggera pressione del mio ano. Mi stava solleticando con quel dito umido, mi massaggiava quel bocciolo carnoso… Tutto questo era molto eccitante, ma ad un tratto sostituì all’indice il pollice e incominciò a premere per entrare. Ma… era diventato pazzo!? Cosa voleva fare con quel pollicione? Per tutta risposta m’irrigidii e strinsi le natiche così da impedirgli ogni avanzata. - Stai brava, se fai così diventa tutto più difficile… - mi disse all’orecchio, e con queste parole lo sentii continuare a spingere, premere contro il mio buco del culo, le mie carni molli e accaldate. Io dal canto mio mi mantenevo rigida, sperando che di fronte alla mia decisone cambiasse idea, ma… - Bé… - sospirò – peggio per te, te lo sei cercata E con quelle parole la spinta impressa dal pollice si fece incredibile. Nonostante la mia morsa riuscì a farsi largo per un buon centimetro, al che il dolore si fece troppo forte e dovetti arrendermi a scostare ulteriormente le cosce. Ancora in tensione per lo sforzo che aveva dovuto fare, al mio cedimento lo sentii perforarmi le carni, sfondare la morsa dello sfintere ed entrare per tutta la sua lunghezza. A quel punto una fitta di dolore incredibile mi ...
... attanagliò le budella, tanto da farmi scappare un gemito, trattenuto a stento mentre mi mordevo le labbra. Qualcuno davanti a me dovette sentirmi, perché fecero per voltarsi, ma un po'’ per il casino, un po' perché in mezzo al traffico i rumori erano attutiti, nessuno ebbe la curiosità di accertare la causa di quel mio sfogo. Di nuovo la tensione s’era impadronita delle mie facoltà così neanche emi ero accorta di avere entrambe le mie guaine piene di carne maschile. Carne viva che iniziò presto a muoversi e che così mi riportò bruscamente alla realtà. Nonostante io sia ormai piuttosto slabbrata, un pollicione nel culo, senza un eccessiva lubrificazione mi stava facendo dannare. Era stato così poco coccolato e massaggiato che una volta pieno di quel paletto mi bruciava incredibilmente, e potevo sentire distintamente le pulsazioni delle mie carni contro il suo dito. Anche il ragazzo dovette accorgersi di aver esagerato, perché si avvicinò di nuovo alle mie orecchie, sottovoce: - Se fa troppo male spostati pure in avanti… io uscirò… Ma io non avevo nessuna intenzione di lasciar perdere proprio ora! Mai mi sarebbe capitata una situazione simile! Inoltre il fatto che dopo più di dieci minuti di giochi piuttosto caldi non avessi ancora potuto vedere il mio molestatore, mi eccitava da impazzire. Chissà chi è costui? Si vede che gli piaccio… che porco! E che troia che sono! - pensavo. Per tutta risposta allora allentai più che potevo la mia stretta, cercando di rilassare i muscoli ...