Il ricatto 5
Data: 16/02/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: nh-paul
... quei momenti se li ricordava ancora. Pensò che doveva fare molta attenzione a non esagerare con il ragazzino, per non perdere il divertimento. E poi non poteva lasciarlo andare proprio ora che teneva Francesco in pugno, ma suo tramite.
“Ti darò cinque cinghiate e questa sarà la prima parte della punizione…” sentì che a Michele era sfuggito un singhiozzo “Sei pronto?”
“Si…” e la voce gli giunse soffocata dal cuscino.
Lo colpì con la cintura di cuoio, lasciandogli una striscia rossa di traverso sull’amato culetto che era un’oasi bianca nella perfetta abbronzatura del ragazzino.
Michele squittì e ricominciò a piangere.
Secondo colpo e altra striscia. Le spalle erano scosse dai singhiozzi. Un’altra cinghiata, poi la quarta e la quinta, tutte visibili sulle natiche bianche e rotonde, mentre il piccolo si lamentava.
“Abbiamo finito!” gli annunciò, sedendosi accanto.
Cominciò ad accarezzarlo sulle spalle, poi scese lentamente a coprirgli con le mani il sedere. Il massaggio che gli fece lo rilassò, gli abbassò le braccia e gli voltò la testa.
Michele teneva ancora gli occhi chiusi.
“Adesso credo che prima di farti le seghe da solo, ci penserai due volte!”
Gli fece di si con la testa, con convinzione.
“Apri gli occhi…” ordinò.
Il piccolo lo guardò, ma era ancora un po’ spaventato e aveva due lacrime che gli stavano scendendo sulle guance.
Corrado l’abbracciò, non riuscì a trattenersi.
“Devo punirti ancora. Ieri l’hai fatto due volte. Non è ...
... vero?” gli disse mentre lo baciava sulla bocca.
“Si… ma mi dispiace…” tentò di giustificarsi il piccolo.
“Adesso è facile dirlo, ma potevi pensarci ieri sera e anche stanotte!”
“Non mi fare male un’altra volta… per favore” lo pregò.
E Corrado, per tutta risposta, gli prese l’uccello in mano, accarezzandolo. Si era ammosciato, ma ora con le attenzioni che stava ricevendo pareva essere tornato in vita.
“Credo che una bella sculacciata servirà a renderti ancora più attento…” disse e, dopo un ultimo bacio, accompagnò i movimenti di Michele che docilmente gli si mise sulle ginocchia, nella posizione che aveva imparato ad assumere non tanta facilità.
Quel giorno era un culetto a strisce, ma Corrado lo omaggiò con la solita sonora sculacciata, più rumorosa che dolorosa. I movimenti di Michele cominciarono subito, poiché gli ordini del suo padrone erano ormai abbastanza chiari per lui: aveva diritto a masturbarsi solo dopo essere stato sculacciato, cioè punito, anche se doveva stare attento a non venirgli sulle gambe, perché altrimenti la sculacciata sarebbe continuata anche dopo e quella era una cosa da evitare.
Presto il suo respiro si fece pesante, Corrado lo fece raddrizzare e subito riprese ad accarezzargli l’uccello, finché non gli venne in mano fra i sospiri che aveva imparato ad emettere proprio da quando Corrado gli faceva tutte quelle belle cose, anche se doveva sempre soffrire per ottenerle.
“Con te non ho finito oggi” gli disse e si stese sul letto, ...