1. Sirenetto sugli scogli


    Data: 19/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... così limpido quel giorno, che riuscivo a vedere senza problemi fino in profondità. Allora lo scorsi che nuotava sott’acqua verso di me. Dio che fisico! Teso nella nuotata, il suo corpo era perfettamente simmetrico in tutta la sua lunghezza, e si muoveva agile come un pesce… o una sirena. Il culo poderoso gli baluginava sotto il tremolio superficiale delle onde, guizzando, mentre scalciava con le cosce e le caviglie in un aggraziato movimento.
    
    Continuai a fissare quel fantastico sedere, con il cazzo ormai duro come una roccia e la fantasia che già mi faceva scivolare le mani su quelle chiappe flessuose e nella pallida fenditura fra di esse. Stava venendo verso di me. Allora mi chinai a pelo dell’acqua, che era solo qualche decina di centimetri più sotto, e mi sedetti sul bordo dello scoglio, immergendo i piedi fino alle caviglie e sempre fissando il suo corpo, che continuava ad avvicinarsi. L’acqua era calda, sotto il sole di luglio.
    
    Il ragazzo si fece più vicino, ancora sott’acqua. D’un tratto fu lì, sotto di me, e poi, con uno splash improvviso e un’eruzione di spruzzi dappertutto, fu per metà fuori dall’acqua, dritto fra le mie gambe divaricate, con le gocce che schizzavano dalla sua testa scossa e il respiro affannoso dalla sua bocca a rompere la precedente calma mattutina.
    
    Ero sbalordito e imbarazzato. Avevo il cazzo che ballonzava nell’aria a solo pochi centimetri da lui, e l’acqua scorreva dalla sua bella figura a bagnarmi le cosce e l’inguine.
    
    Lo ...
    ... sconosciuto sorrise, facendo profondi respiri, e poi rise forte, mentre me ne stavo seduto lì, con la bocca aperta per lo stupore. Non avevo davvero idea di cosa fare. Lui mi fissò sfrontatamente. I suoi occhi erano grigio mare, morbidi e spalancati, enormi. Non disse una parola e stavo giusto per parlare io, quando rise di nuovo e mi strizzò l’occhio, poi abbassò la testa con uno slancio repentino e la sua bocca bagnata trangugiò il mio cazzo eretto. Proprio così! Beh, certo, quel posto era ben conosciuto nel giro, ma non mi sarei mai aspettato un approccio del genere.
    
    Boccheggiai e spinsi in su i fianchi, impalando quella calda voragine con tutta la lunghezza del mio biscione. Le sue mani, ai lati delle mie cosce, si mossero per afferrarmi in vita, mentre lui galleggiava nell’acqua e mi ciucciava il cazzo come un vitellino la tetta di mamma vacca, ingordamente, bramosamente, con gusto!
    
    “Ragazzi, oh, cazzo, è fantastico!”, riuscii a mormorare, col respiro affannoso e il cuore che mi batteva a mille.
    
    La metà inferiore del suo corpo galleggiava sotto di me, con le gambe che si muovevano lentamente e il culo magnifico che andava su e giù a pelo dell’acqua. Avrei voluto allungare le mani, penetrare in quelle montagnole, esplorarle, trovare il piacere che vi era nascosto. La sua azione non tralasciava niente che io potessi desiderare: il mio lucertolone turgido, se lo slinguava, se lo succhiava, lo trangugiava fino in fondo alla gola. Mulinava la lingua attorno alla cappella, poi ...
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