1. Pausa caffè


    Data: 19/02/2018, Categorie: Etero Autore: Calicanto165

    ... poco fa e da quella posizione seminascosta dietro un pilastrino, ho potuto ammirarla mentre veniva da me. Ogni passo un battito del cuore e una tacca nell'asta millimetrata del desiderio che cresceva con lei in arrivo. Gli ultimi passi li ho sentiti anche fisicamente e i nostri occhi si sono cercati, le pupille dilatate, profonde come un pozzo dove il fondo porta dritto all'anima.
    
    "Finalmente! Ecco la mia colazione!" le ho detto avvicinandomi. Non avevo ancora finito la frase che con la mano destra le ho accarezzato il fianco agganciandola a me e con la sinistra ho indugiato mettendo indice e pollice a modo di pinza per avere tra i due polpastrelli il suo capezzolo piccolo e sensibilissimo al minimo sfioro. Quel tocco leggero lo ha indurito e ho iniziato a tormentarlo tirandolo verso di me.
    
    È stato come trascinarla nella mia tana per poterla consumare con calma, lontano da altri predatori. Lei è mia e ne voglio godere a mio piacere. Mentre compievo questi movimenti istintivi, ma efficaci, Alessandra mi ha sorriso con una smorfia di piacere e ho aumentato la presa con un bacio di slancio in modo naturale.
    
    "Dammi la lingua, amore. Voglio il tuo sapore prima del caffè." Lei mi ha spalancato letteralmente la bocca e ho potuto prendere la sua lingua in bocca e catturarla...ora non avrebbe più potuto liberarsi, se mai lo avesse voluto. L' ho tirata verso di me tenendola per la lingua e un capezzolo. L' altra mano ormai già proiettata verso nuovi piaceri.
    
    Il bacio ...
    ... appassionato in totale apnea è stato interrotto solo dalla fame d'aria e per quel bisogno che abbiamo io e lei di raccontarci le emozioni senza far mancare mai le parole. Tutte bisbigliate dato il luogo.
    
    Siamo rimasti così, credo per diversi minuti perché la cognizione del tempo appartiene ai lucidi e non all'estasi.
    
    "Amore, ma non siamo venuti qui per il caffè?" le ho detto mentre frugavo nella mia tasca con la mano libera, perché per niente al mondo avrei lasciato la stretta del suo capezzolo. Il mio cercare aumentava la sua eccitazione, essendo lei certa che mi sarei anche accarezzato involontariamente il cazzo. "Accidenti! Ho lasciato i soldi nell'armadietto. Ale, tu ne hai?" Lei mi ha sorriso felice di questa mia mancanza come si aspettasse la domanda. "Dovrei avere qualcosa, sì." Detto con un ghigno insolito. Solitamente, questo interrompere un momento piacevole, allenterebbe molto l'eccitazione, ma dopo soltanto due secondi, lei mi sussurra all' orecchio: "Cerca, chi cerca trova...".
    
    L' ho guardata dritto negli occhi mentre i miei si illuminavano.
    
    "Sei una troia, lo sai, vero?"
    
    "Si amore e ho voglia di caffè per poi baciarti ancora.".
    
    Non ho esitato un secondo e ho infilato la mano sotto il suo vestitino a piccoli fiori,sono salito lascivamente al buio, ma sapendo perfettamente cosa cercare. Salendo ho sentito il pizzo dell' autoreggente che mi annunciava che di lì a poco avrei toccato la sua pelle nuda. Ho cominciato a frugarla senza smettere di guardarla ...