1. Sciopero benedetto


    Data: 19/02/2018, Categorie: Etero Autore: rococo

    ... capezzolo.Si volta nuovamente all'indietro quando uno dei due amici la chiama per invitarla ad entrare in acqua.I due si alzano, lei li guarda che si rincorrono sulla spiaggia per poi immergersi tra le onde, si volta verso di me e mi guarda ancora sorridendomi, si porta le mani dietro la schiena e, senza battere ciglio ma con un sorriso perfido e di sfida alle mie buone intenzioni, si slaccia il reggiseno e se lo sfila.�Che ne dici? ti piacciono?��Santo cielo, ricopriti Serena!.... se ci vedono mi arrestano!�.Lei si alza in piedi , mi guarda, mi lancia un sorriso quasi di sfida, rimane a farsi guardare le tette per qualche secondo, poi grida agli amici:"Arrivoooooo!!!"Istintivamente, senza pensarci, mi porto la mano sul costume all'altezza del cazzo che ora comincia ad agitarsi; lei sorride e resta ferma in piedi a guardare la sfacciata manipolazione che sto operando sul mio cazzo diventato duro come un marmo.Senza dire una parola scappa via in direzione del mare, si ferma di colpo mostrando i suoi abbondanti seni traballare, mi grida di raggiungerla, di unirmi a loro, e poi via di corsa a tuffarsi tra le onde.Da parte mia ero imbarazzato, non potevo alzarmi, non volevo far vedere ai suoi amici in che stato di erezione era il mio pisellone.Resto qualche minuto disteso a guardarli, a guardare lei che gioca scherzosa con i due ragazzi, che ogni tanto non mancano di darle qualche bella palpata. Poi mi accorgo che sto innervosendomi per non essere la con loro, per non essere uno ...
    ... di loro, per poterla a mia volta toccare, palpare. Mi frena la differenza di età e resto lì ancora ad ammirare eccitato quella ragazzina, femmina precoce, e i suoi grossi seni che traballano su e giù ogni volta che salta per pararsi dalle onde e dai getti di acqua dei suoi amici.Poi mi decido, mi tuffo anch�io in acqua, restando inizialmente in disparte a un paio di metri da loro, per dissimulare la troppo vistosa erezione. Ma non ho che occhi per le mammellone di Serena, invitanti come una mela proibita.Poi è lei che mi rivolge la parola. Mi raggiunge e mi gira attorno, vuole che la prenda sulla schiena. Istintivamente, senza pensarci, la aiuto abbassandomi, le afferro le cosce e la sospingo sulla schiena.Il primo contatto con i suoi grossi, tondi e caldi seni è esaltante. Resto fermo per qualche secondo, lei con i talloni mi scalcia su un fianco spronandomi a camminare. Obbedisco come inebetito mentre sento sul dorso la punta dei capezzoli e le sue mammelle. Lei si avvicina all�orecchio e mi chiese sottovoce se mi piace portarla in spalla. Le sorrido annuendo, le nostre bocche sono a meno di dieci centimetri l'una dall'altra, la tentazione di baciarla è davvero tanta; ma resisto eroicamente, le rispondo a denti stretti:�Serena, sei un diavolo! � mi stai mettendo a dura prova!�Per tutta risposta lei mi si appiccicò ancora di più schiacciandomi i suoi globi sulla schiena. Era un gioco pericolosissimo, ne ero cosciente. Poi mi distraggono le voci dei suoi amici e lei, con uno ...
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