1. L'ESTATE DI UNA CATTIVA RAGAZZA


    Data: 21/02/2018, Categorie: Etero Autore: Browserfast

    ... chiudo dentro. Apro l'acqua del bidet e mi ci siedo sopra, ho bisogno di freddo. Guardo le mie mutandine, sono luride di seme maschile. Le asciugo con la carta igienica ma prima do una leccata e mi viene in mente che forse è la prima volta che non pulisco il cazzo che mi ha fottuta. Poi ci ripenso e mi dico che no, è almeno la seconda. Anche l'ultima volta che ho scopato era andata così. Con Stefano, il barman, quello con il cazzo lungo lungo e sottile. Ero rimasta ad agonizzare rannicchiata per terra in preda agli spasmi di una delle più forti venute che avessi mai provato, avevo freddo e anche paura, visto che lui se ne era andato salutandomi, mi pare, con un "ciao troia, ci si vede". Mi ero accorta di essere sporca di terra sulle gambe e di sperma un po� ovunque. Doveva essersi tolto il preservativo e sparato una sega sul mio corpo tremante. Doveva avermi letteralmente pisciato la sua sborra addosso. Ho un soprassalto quanto sento bussare alla porta del bagno e la voce di Giovanna che mi fa "Annalisa, tutto bene?". Cazzo, troppo tempo, troppo tempo per non destare sospetti. Mi gioco l'unica carta che ho. Del resto voi mi conoscete ma lei non così tanto, non lo sa che sono bravissima a inventare fregnacce. Mi alzo e socchiudo la porta: "Giò, mi sento male, non è che hai un assorbente?". Lei no, e sua sorella è un bel po' di tempo che non ne ha bisogno. Si mette alla ricerca e me ne porta uno, uscito da chissà dove. Sì ok, soffro di dismenorrea, una volta ho avuto un ...
    ... brutto attacco, è da allora ed è per quello che prendo la pillola. Glielo spiego a Giovanna, glielo spiego a Eleonora. Non credo di fare molta fatica a essere convincente, devo avere una faccia stravolta. Eleonora si alza dal divano nonostante le mie proteste e mi viene a consolare: "Povera piccola". Non riesco a sostenere il suo sguardo, porto gli occhi altrove, ovunque ma non su di lei. Spero che la scambi per vergogna, vergogna della situazione. "Avevo fatto un casino, comunque ho pulito tutto", assicuro per farmi compatire un po' di più. Voglio solo andare via da lì. Sono sconvolta. Mi sento la fica ancora aperta e ho una voglia terribile di masturbarmi. Penso che appena tornata a casa lo farò. Saliamo in macchina senza parlare. Giovanna è capace di lunghi silenzi, senza che questo sia motivo di imbarazzo per nessuno. In questo momento la apprezzo particolarmente. Chi mi segue lo sa, e lo so anche io, sono da trattamento sanitario obbligatorio: guido e non riesco a pensare ad altro che al fatto che non gli ho pulito il cazzo. E' come se questo pensiero assurdo mi si sia inchiodato dentro. Mi viene in mente anche un'altra volta che non l'ho fatto, sto facendo l'inventario. E' stato quando Tommy mi ha rotto il culo. Non gliel'ho succhiato, mi faceva schifo. Ripenso a Tommy, chissà che cazzo di fine ha fatto, è una vita che non lo sento. Da qui a desiderare di fargli un pompino il passo è breve. Vorrei che ci fosse lui seduto al posto di Giovanna, mi fermerei da qualche parte ...
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