L'ESTATE DI UNA CATTIVA RAGAZZA
Data: 21/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Browserfast
... sollevata e mi trascina dentro una stanza. Prima che richiuda la porta e tutto piombi nella penombra faccio in tempo a vedere che si tratta di una cabina armadio. Adatta direi, in quanto a grandezza, a un'intera squadra di pallavolo. - Che cazzo ci fai qui? - sussurra. - Io... io - dico abbassando il tono di voce perché lui mi fa cenno di non fare rumore - io sono con Giovanna... ho... ho portato il lavoro in ufficio... - Ah sì, eh? - dice con tono irridente - e oltre al lavoro non avevi niente altro da farmi vedere? - Ma.. n-non... - balbetto. - Queste? - chiede abbrancandomi le tette, stavolta protette dal reggiseno e spingendomi verso il muro. - Capo... io... - biascico. Ma in realtà non so cosa cazzo dire, sono quasi paralizzata. Mi schiaccia addosso alla parete. Che in realtà non è una parete ma uno specchio che va dal pavimento al soffitto. Sento il freddo del vetro sulla schiena e il caldo del suo corpo davanti. Mi bacia. O per meglio dire, si impossessa delle mie labbra, della mia lingua, della mia bocca. E� con quel bacio che mi rende sua. E� una sensazione difficile da descrivervi, ma la parola è quella. L�unica parola possibile: sua. - Lo sapevo, che cazzo ti credevi? � mi sussurra interrompendo il bacio e palpandomi di nuovo le tette. In un istante i miei capezzoli si sono già induriti a bestia, mi fa quasi male e reprimo un gemito. Vorrei non avere messo il reggiseno. Lo accarezzo sulle spalle e ansimo. Mi sento già bagnata e so che tempo pochi secondi inizierò ...
... a colare. Sono pazza. Quando mi prende così ci vorrebbero degli infermieri per portarmi via, lo so. Non riesco a frenarmi, il bacio non mi basta, le sue mani sulle tette non mi bastano, anche se alzo le braccia sopra la testa per offrirgliele. In realtà gli sto offrendo tutto quello che vorrà prendersi e, nonostante la situazione, in questo momento spero proprio che voglia prendersi tutto. Dalle tette le mani passano sui fianchi e io penso che adesso si impossesseranno delle mie cosce e della mia fregna e che si accorgerà di quanto lo voglio. Ma evidentemente qualcosa deve essere scattato anche in lui, qualcosa di folle, perché ci ripensa e mi impone le mani sulle spalle, mi spinge giù. E' lui che si se lo tira fuori, svelandomi il segreto di quel gonfiore che sentivo premermi addosso insieme a tutto il suo corpo. Un segreto, adesso che lo impugno, un po' liscio e un po' rugoso, con un paio di vene in rilievo, un po' penzolante, morbido... No, aspettate. Un momento. Come morbido? Se è morbido adesso che è più o meno grande come, diciamo, quello di Tommy (che non è un superdotato ma che vi assicuro non sta per nulla messo male) se è morbido adesso, dicevo, cosa diventa quando diventa... Quando insomma succede questo, che faccio sempre più fatica a stringerlo con una mano? Me ne sto ansimante a osservare quella trasformazione. Un po' perché mi manca ancora il respiro dal bacio di prima, un po' perché fatico a respirare per l'emozione. Avete presente quando si dice "mozzafiato"? ...