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Effetto nico - 4
Data: 22/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad
... Ebbi l’impulso di chinarmi e prenderglielo in bocca, ma il timore di un nuovo rifiuto mi bloccò, così mi trassi indietro con un sospiro. “Non demordi mai, eh?”, fece lui tra il serio e il faceto. “Non posso… - mormorai ancora stordito – Con te, non posso… E poi una volta o l’altra dovrai pur cedere!”, sdrammatizzai con un sorriso malizioso che fece sorridere pure lui. Al momento dell’ultimo scatto, eravamo in camera da letto. Io misi via la fotocamera e Nico si gettò letteralmente sul letto, supino, le mani dietro la nuca e le gambe leggermente divaricate, rimanendo immobile, in silenzio. Il cazzo, rigido e scappellato, gli colava un filo traslucido sullo stomaco, dando ogni tanto uno scatto lieve, quasi fosse in orgasmo. Mi allungai bocconi accanto a lui e, sollevatomi su un gomito, glielo presi in mano, sollevandolo dritto. “E’ bellissimo…”, esclamai rapito. Nico non rispose. Era perso in qualche sua fantasia, o si stava semplicemente godendo la stretta della mia mano. Presi lentamente a masturbarlo e avvertii un fremito corrergli lungo la verga; l’afrore di quel frutto agognato si fece più pungente, mentre un flusso copioso di sugo denso sgorgava dal taglietto, colando a invischiarmi le dita. L’impulso di accostare le labbra e sorbire quella dolce prelibatezza si fece irresistibile… Ma ancora una volta più forte fu il timore che lui si urtasse e il mio gesto inconsulto lo spingesse ad alzarsi e andar via, privandomi anche di questo. Fu una breve ...
... parentesi di lucidità, durante la quale continuai a masturbarlo lentamente. Nico nel frattempo non si era mosso dalla sua posizione, aveva solo chiuso gli occhi, ma se la stava godendo: lo notavo dal fremito delle narici, dal respiro a tratti scomposto. “Che bello…”, ripetei stupidamente, fissando il serpentone che stringevo nella mano. Avevo tirato giù tutta la pelle, il prepuzio si era ritratto fin quasi a metà dell’asta e il glande svettava nudo e carnoso, sbavato di sugo, luccicante alla luce della stanza. Mi accorsi a quel punto che Nico mi stava fissando, le labbra mosse da un leggero sorriso. “Chissà che effetto fa sentirselo tutto dentro!”, mormorai più che altro a me stesso. “Ti piacerebbe, eh?”, osservò lui con un lampo divertito negli occhi. Fui scosso da un brivido e tutto cominciò a procedere per conto suo. “Perché non me lo fai provare?”, gli chiesi con voce stentata. “Naa…”, fece lui, secondo copione. “Dai, per favore… - insistetti – Voglio solo provare che sensazione dà quando ce l’ho dentro…” Nico scosse ancora la testa, ma non si mosse, sempre con le mani dietro la nuca, le gambe leggermente aperte e un sorriso soddisfatto sulle labbra. Ma ormai non ero più padrone della mia volontà, era come se un altro agisse al posto mio: sempre impugnando il suo nerchio selvaggio, incurante stavolta dei suoi rifiuti, mi gli misi a cavalcioni sull’inguine: “Voglio solo sentire che effetto fa… - mormorai, posizionandomelo sul buco frollo di ...