1. Legata Per Caso


    Data: 22/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mia Sempre, Fonte: EroticiRacconti

    L'asfalto bruciava e sembrava fondersi con la mia moto, sentivo la pesantezza del casco sul collo, ma nessun altro sentore di stanchezza. Ero in sella dal mattino ormai, e il tramonto sullo sfondo mi spinse ad una sosta, cercai veloce con lo sguardo un punto adatto per fermarmi e vidi poco lontano una grande quercia con un immenso spazio verde intorno. Rallentai di velocità, lasciando la via principale per imboccare una piccola strada che portava allo spiazzo sotto la grande quercia, dove parcheggiai la moto all'ombra e scesi per sgranchire le gambe. Mi levai subito il casco e la giacca in pelle, il caldo era soffocante, rimasi così con la mia canotta di cotone rossa con il bordo in pizzo che mi fasciava i fianchi appoggiandosi sui legghins neri. Ero assetata e presi dallo zainetto la bottiglietta d'acqua bevendone subito un sorso, poi mi appoggiai alla moto ad ammirare lo splendido tramonto che mi si accendeva di fronte ed intanto avrei cercato sul mio cellulare un luogo dove poter passare la notte. Distogliere lo sguardo da quell’incanto di fuoco mi fu impossibile, fin quando l’ultimo millimetro del sole non scomparve all'orizzonte e a quel punto mi accorsi che stava per far buio e non avevo idea di dove mi trovassi di preciso. Presi allora il mio telefono decisa a trovare una sistemazione, e come nel più scontato dei film horror, ovviamente, mi accorsi di non avere né linea né connessione. L'ultimo dato certo che ricordavo, era che mi trovassi nei pressi del Garda ...
    ... quindi pensai tranquillizzandomi di non trovarmi nei meandri del nulla ma bensì sulle sponde del noto Lago. Cercai di restare calma respirando e d'istinto alzai gli occhi al cielo e come mi accadeva spesso, vidi uno spicchio di Luna apparsa appena dopo il tramonto, lì, appesa e legata come fosse un beffardo sorriso del destino, le sorrisi anche io di rimando domandandomi nella mia testa cosa questa volta volesse dirmi Luna. Abbassai lo sguardo lasciandolo cadere dolcemente sulle magnifiche forme della grande quercia appena illuminata da Luna e da un lampione al centro dell'incrocio, il quale attirò la mia attenzione, poiché vidi alla base una strana insegna fatta, mi sembrò, di una tavola di legno incisa posta su di un treppiede in ferro battuto, con un lume rosso appeso ad una catena avvolta ed intrecciata al ferro stesso. Questa piccola lucina rossa mi convinse a rivestirmi e rimettermi in sella curiosa di leggere cosa vi fosse scritto su quella strana tavola così illuminata, che mi aveva attirata a se. Avvicinandomi all'incrocio sollevai la visiera del casco e mi fermai per leggere Una semplice incisione “ Locanda La Quercia di Luna” , una freccia scavata nel legno che indicava di girare a destra e poi 4 km nient'altro, abbassai la visiera e senza pensarci girai la mia moto e svoltai a destra e proseguì dritta per i 4 km indicati finché vidi in lontananza uno scorcio del lago, e la torretta di un'antica dimora. Rallentai prudente seguendo una fila di piccoli lampiocini che mi ...
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