1. Legata Per Caso


    Data: 22/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mia Sempre, Fonte: EroticiRacconti

    ... affiancarono fino a condurmi alle porte di un immenso cancello in ferro battuto sul quale si leggeva incastonata nel disegno della lavorazione la scritta col nome della Locanda. Parcheggiai la moto spegnendo il motore poi mi avvicinai al cancello dove sotto ad una sorta di campanello ( era in realtà un vero e proprio campanaccio ) era posto un cartello, pensai degli orari. Le prime righe riportavano senza lasciar dubbi che la Locanda era chiusa al pubblico in quella serata e che vi si poteva accedere esclusivamente su invito del Padrone. Presa dallo sconforto e da un po di rabbia cominciai a sbattere il campanaccio come una dannata finché non si accese una lucina sopra al cartello, probabilmente una telecamera, singhiozzando cercai di spiegare la mia situazione, quando un lampo squarciò’ il cielo e subito dopo un tuono mi fece sussultare riportandomi alla lucida consapevolezza che se nessuno mi avesse aperto sarebbe stata una notte bagnata, non mi sarei rimessa di certo alla guida, di notte e con un temporale in arrivo. Asciugai le due lacrimucce da bambina capricciosa e stavo per tornare alla moto quando sentii cigolare il cancello. Mi voltai e vidi sulla soglia ergersi una figura alta, avvolta in un lungo mantello nero il cappuccio copriva quasi del tutto il volto, intravedevo solo una folta barba. Una voce profonda, ferma e con un tono invitante mi disse : “La rabbia con la quale ha sbattuto il campanaccio ha destato la nostra curiosità, la Locanda questa sera offre una ...
    ... serata molto particolare, qualora decidesse di oltrepassare il cancello lo farebbe consapevole di lasciar fuori ogni limite!”. Ci fu un breve silenzio poi l'uomo dalla folta barba aggiunse : “Ha capito bene Signora?” e questa domanda la fece guardandomi dritta negli occhi, e vidi uno sguardo che nn mi lasciò dubbi. Io risposi di Si solo con un cenno della testa e l'uomo mi fece segno di seguirlo incamminandosi lungo il sentiero. Stavo per domandare dove potevo parcheggiare la moto o se fosse sicura là dov'era, ma non feci in tempo a porre le domande che l'uomo, senza voltarsi né fermarsi disse :” Non si preoccupi per la sua bella moto verrà messa al sicuro immediatamente”. Rimasi stupita con la bocca aperta, ferma a domandarmi come avesse capito ciò che mi preoccupava, poi mi fece capire di lasciare le chiavi nella piccola anfora sul tavolino appena dopo il cancello che intanto si stava chiudendo alle mie spalle. Tutto questo lo capii da sola perché l'uomo col mantello sollevò solo un dito indicando l'anfora, sulla quale era disegnata in color oro una chiave. Eseguì ogni singolo gesto come fossi alienata da Colui che mi accolse al cancello, sentivo la sua forza, lo seguivo senza parlare, si udivano solo i tuoni che annunciavano l'arrivo del temporale. Proseguivamo sul sentiero, una dietro l'altro e ad ogni passo dell'uomo si accendevano una coppia di lampioncini all'unisono, per poi spegnersi appena dopo il mio passaggio, ero incantata da quella sorta di magia, anche se ero ...
«1234...10»