1. Legata Per Caso


    Data: 22/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mia Sempre, Fonte: EroticiRacconti

    ... rialzai la testa vidi un grande lampadario al centro della sala principale, che era un immenso candelabro appeso al soffitto, mi guardai curiosa intorno e percepii la forma ottagonale del salone, dove tutti gli angoli erano adibiti ad un servizio e alla soddisfazione di ogni piacere o capriccio degli ospiti. Ero avvolta in questa strana atmosfera come sospesa senza tempo quando mi accorsi d'improvviso che mi veniva offerto un bicchiere di vino rosso dall’uomo col mantello, che nel frattempo se li era fatto servire e portare dall’oste, che da dietro il suo bancone posto in uno degli otto angoli della sala, aveva colto il gesto del suo padrone rientrato con la sua nuova ospite. Mi aiutò a togliermi la giacca e la porse ad una ragazza che ci si era avvicinata con fare servizievole, vestita con un bustino di pelle, culotte di pizzo nere ed un collare. Con in mano il mio vino rosso e assaporandone qualche sorso seguivo l'uomo, che prima di condurmi verso il centro della sala, dalla quale sentivo che provenivano la musica, le risate e i gemiti uditi poc'anzi, con un solo gesto rapidissimo si sfilò il mantello lasciandolo cadere ai miei piedi e restai senza fiato quando mi accorsi che era nudo. Ora vedevo chiaramente quello splendido corpo statuario che mi si era celato fino ad allora. Vedevo le cosce ben tornite, un sedere sodo, un torace ampio forte e leggermente peloso, spalle larghe, qualche tatuaggio appena intravisto, una folta chioma di capelli brizzolati e la sua barba, ...
    ... anch’essa argentea che conferivano a quell’uomo, a mio parere sulla cinquantina, ancor più potere e fascino, come se non fossero bastati i suoi modi. Perduta nell’ammirazione di quella visione, lui mi prese per mano, ero ancora vestita della mia canotta rossa, dei miei legghins e dei miei stivali da motociclista quando mi accorsi che ero l’unica ospite, fra le decine di persone intorno a me, ad essere ancora vestita. Mi trovai al centro della stanza leggermente inebriata dal vino, avvolta dalla musica, dall'incenso, e da non so quante mani che pian piano mi stavano spogliando sotto lo sguardo attento del mio uomo mantello. Sentivo che venivo spogliata lentamente, alzandomi di volta in volta una gamba e poi l’altra per sfilare gli stivali, le calze e le mie mutandine, credo rese ormai umide dalla mia eccitazione. L’imbarazzo di quel momento mi fece arrossire le guance ed alzando lo sguardo incrociai quello dell’uomo che mi ricambiò con un sorriso disarmante e al contempo rassicurante. Lasciai allora che le mani continuassero la loro opera e sentii dietro di me qualcuno che mi faceva indossare una specie di maschera sul viso con una pallina che mi costringeva a tenere la bocca aperta e che veniva legata dietro la nuca con un cinturino in pelle. I miei occhi fissi in quelli di Lui che non mi perdeva mai di vista e che con la sua espressione compiaciuta e goduriosa mi infondeva fiducia e il completo senso di abbandono che tanto cercavo da sempre. Gli ospiti terminarono di denudarmi, ...
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