1. Pamela tra me, il cameriere ed il cuoco


    Data: 24/02/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: IlGrandeBaboomba

    ... temendo di essere stato beccato a sbirciare, “vediamo quanto sei sveglio e soprattutto pronto” continuai a pensare mentre ci accomodavamo al tavolo. Sapevo che dipendeva da me riuscire a coinvolgerlo in qualcosa, ma avrei dovuto capire rapidamente quanto lui fosse predisposto verso situazioni così, avrei dovuto in al massimo venti minuti essere certo di poter usare lui per rendere la nostra serata ancora più porca. Ci sedemmo ed iniziammo a guardare i nostri menù, mentre un altro ragazzo collega del “nostro” cameriere, ci portò su nostra richiesta dell’acqua naturale e delle bruschette con pomodorini freschissimi. I miei due amici non avevano minimamente intuito le mie intenzioni, ed abituati a non chiedere quale sarebbe stato il programma della serata, probabilmente si stavano chiedendo cosa sarebbe accaduto nel dopo cena. Lui in particolare, ne sono certo, a tutto stava pensando fuorché a quello che stava leggendo nel menù. Avevo fame, la mia giornata era stata davvero pesante e avevo bisogno di rifocillarmi, ma dovevo cercare di allungare un po’ la nostra permanenza li, perché dovevo avere il tempo di coinvolgere il nostro nuovo amico, ma non volevo nemmeno essere troppo diretto, dovevo prima creare l’atmosfera giusta e la situazione ideale perché accadesse… beh, quello che sarebbe accaduto la mia mente stava appunto iniziando a partorirlo. Feci in modo da variegare più possibile la scelta nel menù, questo avrebbe allungato la nostra permanenza li, ed avrebbe creato più ...
    ... occasioni per far avvicinare il cameriere; riuscì a portare i miei due amici a scegliere antipasti per tutti tre e poi un misto di primi e secondi, tutto a base di pesce. Quando elencammo le nostre scelte al nostro ancora inconscio amico di giochi, lui era quasi imbambolato quando rivolgeva lo sguardo verso Pamela, la stava mangiando con gli occhi, sbavava di fronte al suo seno prorompente che a stento non strabordava dalla sua scollatura, i suoi occhi erano sognanti ammirando le sue lunghissime gambe, con quella gonna che da seduta era venuta ancora più su; non so se era riuscito ad intravedere anche le sue mutandine rosse, io non le avevo viste, ma sapevo che era quello il loro colore, perché lei sapeva che io le volevo così. Lasciai che per questa volta si allontanasse dal nostro tavolo senza proferire parola, mi era bastato che studiasse per bene Pamela, al suo successivo avvicinamento avrei attaccato, ma senza dare alcun avvertimento ai miei due amici. E così fu, stavamo parlando di politica, delle elezioni, del nuovo governo appena formatosi, quando il nostro cameriere si avvicinò con la nostra bottiglia di vino ed iniziò il rituale della sua apertura; non so se Pamela avesse “notato” quello che avevo scelto come nostro amico di giochi, non so se avesse fatto qualche pensierino su di lui, so solamente che non lo guardava affatto, sapeva che qualunque piega dovesse prendere la serata, ero io a decidere quale questa dovesse essere. Lui ci chiese chi fosse l’assaggiatore, ...
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