Pamela tra me, il cameriere ed il cuoco
Data: 24/02/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: IlGrandeBaboomba
... bruschette davvero speciali. Ma dopo aver assaggiato i primi tre antipasti, decisi che era arrivato il momento di andare in perlustrazione; lasciai Ivan e Pamela al loro pesce e mi diressi verso il bagno. Avevo capito che sarei passato davanti la cucina prima di arrivare alla toilette, ed in effetti così fu; la fortuna volle che nell’istante in cui fui davanti la porta della cucina, questa si aprì e ne venne fuori proprio Michele. Tenni al volo la porta aperta, sbirciai all’interno e vidi il cuoco, mastodontico, forse quasi due metri, un vero armadio ed era da solo li dentro; Michele era fermo davanti a me, con due piatti in mano, “ti piace Pamela vero?!” gli chiesi, sapendo perfettamente quale sarebbe stata la sua risposta. “E te la scoperesti molto volentieri…” aggiunsi senza dargli il tempo di rispondere alla mia prima domanda, “…quali sono le dimensioni del tuo cazzo Michele?”. Mi guardò negli occhi con una punta di orgoglio, “non l’ho mai misurato, ma all’incirca poco meno di venti centimetri” mi rispose; “andrà bene, ma impara che conoscere le proprie dimensioni è importante, quindi nei prossimi giorni misuralo… e adesso tieniti pronto”. Poi lasciai andare la porta che si richiuse cigolando debolmente e mi diressi verso i bagni, lentamente in modo da studiare tutti gli ambienti, anche se in realtà sapevo di aver già deciso dove ci saremmo scopati Pamela. Dopo la mia visita alla toilette tornai al nostro tavolo, mentre i miei due amici erano ancora alle prese con gli ...
... antipasti, e Michele era intento a servire uno degli altri tre tavoli occupati. Quando terminò con loro lo feci avvicinare con la scusa di farci portare un’altra bottiglia d’acqua; “poca gente qui stasera, vero Michele?”, gli dissi guardandolo negli occhi, “il cuoco non sarà indaffaratissimo per fortuna”. A questa mia affermazione, non ci fu particolare attenzione da parte di Pamela e Ivan, ma Michele capì immediatamente cosa mi stava frullando per la testa, e mi confermò “si, i tavoli occupati sono solamente quattro, non abbiamo altre prenotazioni, e vista l’ora che si è fatta, credo non verrà nessun altro”. Mi guardò per pochissimi secondi e poi aggiunse, “in cucina c’è solo il cuoco, poi ci siamo io e l’altro cameriere, ma lui è gestito direttamente da me”. Lo guardai soddisfatto, - bravo Michele – pensai – sei davvero sveglio, ed hai capito perfettamente quali siano le mie intenzioni -; ma tenni per me i miei pensieri, perché i miei due amici dovevano restare all’oscuro di tutto sino all’ultimo momento, e quindi mi limitai ad aggiungere “bene, allora ci porti quest’altra bottiglia d’acqua naturale, grazie”. Quando il nostro cameriere si allontanò, terminammo gli antipasti, tra una chiacchiera sul calcio, ed una sulla politica; intanto io, approfittando della costante attenzione che Michele prestava verso di me, con gli occhi gli davo disposizioni su quello che avrebbe dovuto far fare al suo collega, in modo da tenerlo impegnato sugli altri tre tavoli. Terminato l’ultimo ...