Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... allontanò per un attimo, e nuovamente gliela rovesciò addosso; quella urlò disperata: “eeee … cinquee …”, e poi: “grazieee signore …”, con le lacrime che le scendevano copiose; aveva contato il cinque per due volte senza volerlo.
La pancia di Hélène era sempre più gonfia, i fianchi le tremavano; ed il signor Mariano sapientemente aspettava, il suo piacere lui l’aveva già provato, e adesso poteva giocare con lei, anche fino al punto di lasciarla per interi minuti così, con il culone per aria, tristemente esposta nell’attesa.
Pensò di dargliene due di fila, ed allora arretrando solamente per un breve respiro, prese lo slancio e la colpì, udendo dapprima un sei, e poi senza nemmeno attendere il grazie, rovesciandole addosso una sferzata ancora più dura; alla quale Hélène rispose con un guaito davvero penoso, staccando le mani dai braccioli, e finalmente sussurrando: “se … eeette e…”; ed aggiungendo in ultimo: “… grazie padrone”.
Lo aveva chiamato in quel modo, e non più signore, come tutte le volte precedenti. Nella povera testa di Hélène, era oramai chiaro, quello che la eccitava al punto da condurla fino ad un nuovo e folle, rovinoso orgasmo; si sentiva dominata, umiliata e posseduta. E per quanto volesse negarlo in tutte le maniere possibili, il ventre le tremava al solo pensiero, di essere alla mercé di quell’uomo al tempo stesso potente e sadico, che l’avrebbe abusata e maltrattata fino alla fine.
Il signor Mariano riprese ad eiaculare, non ce la faceva più di vedere ...
... quel culo interamente segnato dai suoi colpi; era come una spugna molla che traspirava sudore, una palla di gomma bianca e nerastra sbattuta e rigonfia. Le mollò l’ottava scudisciata, e nemmeno si diede pena del fatto, che Hélène oramai annichilita nemmeno gli rispondesse.
Estrasse il tappino verde dalla tasca, con le mani che gli tremavano, e lo avvicinò al culo di Hélène, in mezzo alle natiche. La ragazzotta belga lo sentì nitidamente, quella punta gommosa e bombata che si faceva strada in mezzo alla carne spessa e sudata dei suoi glutei tutti rovinati.
Glieli dilatò con una mano, tirando sempre il suo sigaro fermo nella bocca; poi parlando a fatica avendolo sempre chiuso tra i denti, le domandò: “… lentamente … oppure tutto assieme ?!?...”.
Hélène comprese che glielo stava per infilare, ed allora abbassò il capo e chiuse gli occhi, senza rispondere; il suo padrone glielo infilò nel sedere in un solo colpo, spingendo quell’orrendo oggetto sul piccolo dorso di gomma, cosicché in un solo secondo le fu conficcato interamente, tutto quanto dentro l’ano. Poi lo spinse un poco ancora alla sua estremità, facendola mugolare in modo triste e sconsolato. Le era stato infilato nel culo per bene.
In quell’istante Hélène venne miseramente; in pochissimi attimi, dalla vagina timidamente schiusa le discese una colata di liquidi che il suo aguzzino non poté notare unicamente per via della luce fioca; ma non gli sfuggirono i gemiti di piacere della sciagurata ragazza, simili a momenti di ...