Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... sosta.
Pascal inserì una cassetta dentro alla telecamera e collegò il filo alla presa di corrente; un suono impercettibile rivelò che finalmente si era accesa. La prima ripresa fu proprio di Hélène, che facendo segno di no con la mano, volgeva le spalle al televisore con grandissimo imbarazzo.
“Funziona”, esclamò ad alta voce; Jeanne allora si distolse repentinamente dal film, e girandosi nuovamente verso di loro, rispose: “Perfetto, allora posso andare a cambiarmi!”. Hélène rimase attonita, non aveva capito ancora nulla.
“Questo adesso lo spegniamo”, aggiunse Pascal, mentre col telecomando poneva fine in un solo gesto, allo strazio interminabile della donna bionda. “Adesso il film possiamo girarlo da soli”, e si mise a ridere in modo irruento. Hélène trasalì, poiché finalmente aveva compreso il motivo per cui era lì, la strana ragione per cui era stata invitata in quella circostanza di San Valentino.
“Forse … forse, potrei andarmene e lasciarvi da soli” biascicò a bassa voce verso Pascal, per non farsi sentire da Jeanne, la quale nel frattempo si era verosimilmente chiusa in bagno. La risposta di quest’ultimo fu perentoria: “Neanche per sogno, abbiamo bisogno di te, che tu ci riprenda”; “Ma, ma io non so nemmeno come si fa…”, provò a replicare lei.
“Te lo faccio vedere io come si fa …”, le disse Pascal, sorridendole; e la invitò ad accomodarsi sul divano; Hélène dapprima ristette un attimo, poi si mosse goffamente con grande imbarazzo verso di lui. Gli occhi marroni ...
... del ragazzo di Jeanne la scrutavano da cima a fondo, mentre lei si ergeva nei suoi pantaloni azzurri mostrando una metà inferiore opulenta e grassa, stretta ed impacchettata per bene; si piegò nuovamente sulle ginocchia rimanendo di lato, evitando accuratamente di esibire il proprio profilo posteriore.
Finalmente quegli le porse la telecamera, pregandola di non staccare ancora il filo della corrente; le suggerì di provarla, era molto più semplice di quanto potesse inizialmente apparirle: fu così che il volto ambiguo e un po’ sarcastico del ragazzo della sua amica, colui che ella desiderava così tanto, veniva immortalato per la prima volta proprio da lei.
Provò un senso strano di fatalità, in quegli istanti; non poteva essere un caso, che ci fosse lei seduta lì accanto, invece che Jeanne; poteva quasi avvertire un assurdo sentimento di complicità verso di lui, mentre quegli prendeva a scolare quel che rimaneva nel suo bicchiere di cognac. Erano soli già da qualche minuto.
“Preparati”, le disse Pascal staccando finalmente il filo della corrente; poi aggiunse: “Già lo sai che cosa devi fare…”.
Hélène rispose a bassa voce: “Non ditelo a nessuno, per favore…”; allorché Pascal la raggelò replicando: “Pensi che …se tuo padre lo venisse a sapere…”. La ragazzotta si alzò nuovamente in preda al panico; era bastata una stupida battuta a cancellare del tutto quell’inopinato senso di complicità che aveva provato pochi istanti prima.
Pascal abbassò le serrande ed accese una lampada da ...