Diario di Hélène - Le ossessioni
Data: 17/07/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... avrebbe voluto allontanarsi ma qualcosa la tratteneva immobile sulle gambe.
La mano sinistra di Benoît le cingeva salda la gonna, mentre Bianca non aveva nemmeno la forza di reagire; fissava il cuscino con i denti stretti dal dolore, e sobbalzava in avanti con la testa ad ogni colpo che le veniva inferto. L’uomo di sua madre le mollò uno sculaccione più forte dei precedenti, al punto che la poveretta assunse una posizione orizzontale della schiena, con il volto completamente allineato al didietro; poi fu subito battuta di nuovo, senza pietà, con una scudisciata fortissima.
“Sei contenta così, stupida?” le disse la madre aggiungendo poi: “…ti sei divertita vero? …sbaglio o non è la prima volta che succede?”. La figliola non rispose, mentre intanto la mano destra di Benoît continuava a farle schioccare il sedere in modo ripetuto e dolorosissimo.
Mancavano soli venticinque minuti alla cerimonia, ma il castigo di Bianca non era ancora terminato. La ragazzina piagnucolava con la mano destra aperta sul cuscino, ed il pugno chiuso della mano sinistra; i poveri glutei di lei, venivano scossi in modo ripetuto, rimbalzando di continuo, oramai del tutto deturpati dall’impeto delle botte. Hélène sentiva le gambe tremarle mentre assisteva alla punizione di sua sorella. Sapeva e ricordava bene, in quante altre volte era capitata a lei, la medesima e vergognosa sorte.
“Fammela vedere, quanto l’hai fatto rosso…”, ghinò la madre spostandosi lentamente alle spalle della sciagurata ...
... figliola. “Ancora altre dieci, voglio davvero vederla piangere…”.
Tutto tacque mentre Benoît riprese a batterla, con una precisione ed un vigore estremi, nell’intento di trasformare quella punizione, in un ricordo umiliante e fortemente educativo per la propria figliastra. Alternava i due poveri glutei sgonfi e sfatti, trattenendola sempre più forte per la gonna; la poveretta taceva muovendo il capo in avanti, per poi infine esplodere in un pianto dirotto e disperato.
“Va bene così… le hai fatto un bel pallone rosso, adesso possiamo andare… copritelo per bene, stupida!”.
Salirono in macchina e Benoît prese a guidare più veloce che poteva, lungo tutte le strade intorno alla città, mentre le due sorelle sedevano in silenzio sul sedile posteriore; Bianca aveva ancora i capelli scomposti e la gonna stropicciata, non riusciva a nascondere le proprie lacrime, mentre ripensava alla punizione che le era stata appena impartita, con grande rigore. Giunsero alla cerimonia con oltre venti minuti di ritardo, unicamente a causa della sua stupidità.
Hélène imbracciava il bellissimo mazzo di fiori e sapeva di non essere immune alla situazione; Benoît era stato molto severo e preciso nel battere sua sorella, cosa mai verificatasi nei suoi confronti: ma al contrario in quell’istante, riaffiorava vivo nella sua testa, l’inesorabile ricordo del suo primo e vergognosissimo, orgasmo. Anch’esso dovuto per paradosso, alla medesima mano forte di Benoît, ma in una forma assai diversa ed inconfessabile: ...