1. L'assenso di david


    Data: 24/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Ecatos22, Fonte: Annunci69

    ... sul prato a prendere un po' di sole.
    
    I raggi riscaldavano l'aria e presto anche la mia pelle; finanche troppo intensi. Così mi girai a culo all'aria. Con un rapido movimento, uscii dalla tasca dei pantaloni le cuffiette e il telefono, avviai una playlist e aprii Grindr: nessun messaggio (se non si calcolava qualche sessantenne arrapato ancora in attesa di risposta), nessuna richiesta, nessuno nelle vicinanze. Nulla di nuovo per ora. Così steso mi rilassai.
    
    E persi la cognizione del tempo.
    
    Non sapevo quanto tempo fosse passato, ma aprii gli occhi e notai che il cielo si stava nuovamente rannuvolando, così mi rivestii: prima le mutande e i pantaloni, poi tolsi le cuffie per mettere la maglietta. Fu in quel momento che sentii il ticchettio delle ruote di una bicicletta in lontananza. "Una bicicletta? Ma cazzo, la strada era un bel po' lontana… Vuoi vedere che?… Stupido che non sei altro!" La ciclovia era più su, nascosta come doveva essere dagli alberi, ma più in basso c'era un percorso - poco battuto a dir la verità - di ciclocross. "Merda! Spero che non mi abbia visto nessuno". Osservai il ciclista arrivare e lo scrutai velocemente: bella bicicletta, tanti rapporti, una cosa che immagino sia una GoPro sul manubrio. Lui sarà stato alto 1,80mt o poco più, fisico asciutto raccolto nella tuta aderente da ciclista, due belle spalle che non so da che sport possano uscire - dato che nel ciclismo si allenano quei muscoli. Del viso non vidi molto, se non una barbetta rada: il ...
    ... resto era coperto dal casco e dagli occhiali da sole.
    
    "Ehi, ciao! Sai dirmi che ore sono?" gridò nella mia direzione.
    
    "Sono le - uscii il telefono dalla tasca mentre scendevo anche io sul sentiero di ciclocross - sono le…porca miseria, sono le 14! - esclamai - Mi devo essere appisolato per tanto tempo".
    
    "In effetti è tardi" disse a mezza bocca lo sconosciuto ciclista e nel dirlo fermò la sua mountain bike, appoggiandola ad un albero. Notai che sta per cadere e con un gesto di altruismo l'acchiappai.
    
    "Grazie! Scusami tanto ma devo pisciare. Puoi reggerla un attimo?" mi disse.
    
    Non risposi: spesso il silenzio vale come un assenso. Ed era questo il caso.
    
    Si posizionò accanto a un albero e si liberò. Aveva da poco finito che esclamò: "Hai un bel culo, sai?". In quel momento mi si gelò il sangue e rimasi immobile. "Ti ho visto prima: secondo me sei una troia esibizionista che non sa di esserlo. - e nel dire questo si voltò mostrando un cazzo molto grande e lungo, leggermente ricurvo a destra - Secondo me se ti si dà un po' di cazzo, lo segui come nel pifferaio magico".
    
    Lo stronzo continuava a segarsi e io deglutii, forse più rumorosamente del previsto. Lasciai che la mia bicicletta cascasse a terra e poggiai la sua ad un albero, per poi restare ancora imbambolato con la bocca aperta a guardare.
    
    "Ho visto che non hai acqua, qui hai una fontanella per dissetarti. Devi solo avvicinarti". Io restai muto e con passi stanchi e lenti mi avvicinai, come richiamato ...