1. L'assenso di david


    Data: 24/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Ecatos22, Fonte: Annunci69

    ... da un istinto più forte di me: camminando, le ginocchia si abbassavano sempre più, fino a toccare terra. Arrivai praticamente strisciandole davanti al suo cazzo e lo fissai.
    
    "Su, questo cazzo ti aspetta" aggiunse lo sconosciuto ciclista. Ora che lo vedevo più da vicino scoprii che era un bel cazzo grosso, forse 6 centimetri di diametro e almeno 22-23 di lunghezza; sicuro era più di 20! Un mostro così non l'avevo mai provato. Mi inumidii le labbra e deglutii ancora: sentii la gola asciutta e avvertii subito il bisogno di bere. Poggiai le mie labbra alla cappella e subito assaporai l'odore aspro della pisciata di poco prima; c'era anche un accenno di salato, segno che anche il cazzuto ciclista era eccitato. Vinsi le ultime, irrisorie, resistenze e succhiai, ma la mia bocca non arrivava ad accogliere che metà, se non poco meno, di quel cazzone.
    
    "Sì, cazzo - iniziò a massaggiarmi i capelli - sì, dai! Vai più a fondo: ci riesci? So che ci riesci". E alzò le mani intrecciandole sulla sua nuca per godersi il momento, certo di quello che avrei fatto.
    
    Non risposi: spesso il silenzio vale come un assenso. Ed era questo il caso: continuai a succhiare finché non riuscii a spingere volontariamente due terzi di quel cazzo in bocca, tanto da sfiorarmi l'ugola. "Oh, sì…più a fondo, so che lo vuoi", mi disse. E come un automa mi aggrappai con le mani ai suoi fianchi stretti, feci scivolare le mani sui suoi glutei sodi come il marmo e spinsi. Mi venne da vomitare ed fu allora che ...
    ... sentii la sua presa sulla testa: stava usando la mia bocca come un buco qualunque e, prova che riprova, riusciva sempre ad arrivare fino in fondo. Io intanto annaspavo, respirando a tratti nei brevi momenti di pausa, fermandomi quando sento i suoi peli pubici sul mio naso. Le lacrime scendevano dagli occhi: non erano per la violenza, ero io ad averla voluta. Solo il mio corpo cercava di respingere quel cazzo: la mia mente era tutta assorbita a soddisfarlo.
    
    Dopo un po' di tempo, non saprei dire quanto, mi tolse il cazzo dalla bocca e con una rapida occhiata notai che era tutto insalivato, duro e grandissimo. Mi alzò di scatto e mi rivoltò contro l'albero, mi abbassò i pantaloni e le mutande: "Ah, che troia! Allora lo cercavi un incontro così per esserti messa queste mutande!". Istintivamente, nonostante mi stessi ancora riprendendo dalla scopata a danno della mia bocca, mi sporsi, quasi piegandomi a 90 gradi, per offrire quanto potevo: sapevo già che ora mi avrebbe penetrato e il mio culo, sottomesso, lo voleva accogliere, lo anelava..."E fanculo se farà male!".
    
    Mi mise una mano su una chiappa e la strizzò, poi la sentii infilarsi tra il solco e cercare il buco. Aprii il solco e lo guardò, continuandosi a segare. "Ci siamo, ora morirò dal dolore" pensai. Entrò solo la cappella, per fortuna non sentii tanto dolore; poi ancora una spinta che mi lacerava dentro. Mi strinse i fianchi e fece un paio di volte avanti e indietro. Ad un certo punto mi strinse ancora di più ed entrò ...