156 - Anthology Alessia - Io, Agata, i suoi fratelli e il prete
Data: 25/02/2018,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Lesbo
Autoerotismo
Gay / Bisex
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... troppo eccitata prima di cominciare non riuscii a resistere molto e in pochi minuti venni facendo sapere ai miei nuovi condomini che in quel palazzo ci abitavo anch�io.Appagate entrambe, finalmente ci addormentammo felicemente abbracciate.Il giorno seguente, al mattino girammo il centro e una quantità industriale di negozi e grandi magazzini. Lei, grazie alla generosa carta di credito di suo padre acquistò alcuni capi abbastanza costosi tra i quali un completo minigonna e t-shirt in tinta, molto bello e anche parecchio sexy. Io mi comprai dei jeans e un vestitino a tubo cortissimo.Mangiammo a casa mia e nel pomeriggio andammo a letto. Fu all�incirca, un delizioso replay della nottata precedente con in più alcune leccate più insistite al buco del culo di entrambe. Venni a sapere così che lei, si introduceva abitualmente, durante la masturbazione, almeno un paio di dita nel culo. Verso le diciassette, decidemmo di uscire, lei si vestì con la gonna e la maglietta nuove, mentre io indossai il vestitino che mi ero appena comprato. Salimmo in macchina ed io la condussi a sua insaputa nei pressi della parrocchia di padre Crisostomo, quindi parcheggiai e a piedi ci incamminammo. Arrivammo così in una piazza in fondo alla quale una chiesa in stile moderno con in cima una enorme croce di cemento.�Ma, Ale, dove mi hai portata???��Andiamo a far visita a don Crisostomo�..��No dai, ma poi, vestite così sconce non possiamo entrare in chiesa�..��Anche al buon Dio piacerà vedere due belle ...
... figliole!!! D�altra parte ci ha create lui, quindi�..��Tu sei proprio matta!!!�La presi affettuosamente per mano e ridendo salimmo alcuni scalini ed entrammo in chiesa. Inginocchiate nei primi banchi davanti due donne recitavano le loro litanie con un fastidioso mormorio. Sulla sinistra della navata centrale si vedeva una porta aperta, ci avvicinammo e scorgemmo a fianco della porta una targa in plastica dorata con una scritta di colore rosso che diceva �Sacrestia�. Noi, due pecorelle smarrite, entrammo e ci trovammo una grande camera nella quale filtravano prepotenti i raggi del sole. Sul fondo di questa camera la scritta �Spogliatoio�. Entrammo e vedemmo una scena piuttosto sconvolgente, dietro ad un antico mobile in legno massiccio, finemente lavorato e recante sulle porte delle effigi scolpite che rappresentavano angeli e Madonne, si intravedevano un paio di persone in atteggiamenti piuttosto strani. Come la pantera rosa, ci avvicinammo e tramite uno specchio appeso ad una spessa catena sulla parete opposta, riuscimmo a vedere la scena in modo piuttosto chiaro. Un sacerdote giovane si teneva con le mani la tonaca sollevata e un ragazzo, altrettanto giovane gli stava accucciato davanti e gli succhiava con avidità il cazzo. Nascoste dietro ad un confessionale, con il timore che qualcuno ci scoprisse, ci gustammo comunque tutta l�operazione. Con un sospiro appena accennato il prete venne in bocca al giovanotto che ingoiò rapidamente senza lasciarsene scappare nemmeno una ...