Il passaggio (capitoli 8 e 9)
Data: 03/09/2017,
Categorie:
Trans
Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69
... fece un cenno col capo. Io la seguii, facendo a ritroso il percorso che mi aveva portato lì.
Una volta usciti dalla struttura, c'era ad accoglierci una limousine nera con tanto di autista. Io e la segretaria entrammo nei posti dei passeggeri e così inizio un viaggio silenzioso di cinque minuti fino a casa Diraci. A casa di Andrea ci ero già stato, con il corpo di Denise. Eppure c'era qualcosa di diverso nella splendida villa, un senso di vuoto. La segretaria aprì la porta di ingresso con un grosso chiavistello, che una volta entrati lo lasciò sul tavolo. Mi salutò con un borbottio e se ne andò. Sentii il rumore del motore della limousine allontanarsi e allora persi tutta la tensione e mi guardai attorno. La casa era strutturata esattamente come me la ricordavo. Sul tavolo, assieme al mazzo di chiavi, vi era un biglietto scritto in calligrafia ordinata e pulita.
"Ciao Federico.
Ero certo che avessi accettato il lavoro, congratulazioni sei il mio nuovo braccio destro! Come ti avrò già detto, detesto troppe persone che girano in casa, quindi non ho il personale di pulizia. Se sei qua è perché avrai accettato anche questo piccolo favore e devi sapere che te ne sono grato. Ti lascio da solo a fare il tour della casa, non appena ti sarai orientato, ti ho lasciato il completo per le pulizie nella camera degli ospiti, con i prodotti che ti serviranno. Qui in seguito ci sono i compiti che dovrai fare."
Sospirai. Lavorare tutto il giorno sarebbe stato meglio. Eppure avevo ...
... il presentimento che se mi fossi rifiutato il mio lauto stipendio sarebbe svanito. La mia convinzione vacillò quando entrai in quella che doveva essere la camera degli ospiti. Sul letto c'era un grembiule e degli abiti palesemente da donna per le pulizie. Per me che avevo iniziato da parecchio il cambio di sesso quello mi provocò un lungo brivido di piacere e la fantasia ebbe la meglio.
Un altro biglietto accompagnava quella rivelazione.
"Eccoci qua. Spero non ti dimentichi che sono sono fiero di te e che sarebbe un peccato deludermi così presto. Ci vediamo stasera e, se tutto va bene, ti porto a cena fuori. Ah, ricordati dei cani, li ho spostati in giardino dopo che hanno azzannato un ospite."
Quella lettera nascondeva più minacce che parole e me ne accorsi. Decisi di assecondare gli ordini del mio manager e mi svestii.
A cominciare dalla biancheria, c'erano una mutanda da donna, una protesi per il seno con tanto di reggiseno e pizzo, una calzamaglia bianca, una minigonna grigia e infine le scarpette, la maglia e il grembiule bianco. Guardandomi allo specchio vidi un'altra persona, e mi piacqui. Per conto mio mi diressi verso il bagno, sperando di trovare qualcosa da donna, sapendo che una volta in quella villa vi abitava l'intera famiglia di Andrea. Aprii un armadio a muro e vidi solo robe da donna: dai trucchi più raffinati ad altri importanti arnesi.
In mezz'ora mi ero depilato i pochi peli che ancora crescevano trascurando la mia cura anti ormonale, mi ero ...