Vizi di famiglia
Data: 01/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano
... all’altro, con me in mezzo. Erano tutti e due uno spettacolo della natura, uno in un modo ed uno in un altro.
Cominciò il ragazzo ad accarezzarmi il petto, mentre tenevo la mano ferma sulla grossa coscia pelosa del padre. Poi mi prese il pene in mano e lo massaggiò un poco. Si piegò avvicinandosi col viso e me lo leccò. Un brivido mi percorse tutto e chiusi gli occhi mentre il mio ‘lui’ s’impennò. Se lo mise in bocca e prese a succhiarlo e pomparlo con una foga incredibile. Si vedeva che ne aveva una voglia atavica! Tra la stretta vicinanza con quel fusto del padre, il trattamento che stavo ricevendo ed il pensiero che il mio era il primo cazzo della sua vita non ci volle molto che ero sul punto di esplodere. Divenni paonazzo. Avrei dovuto muovermi se volevo sverginargli il buchino ma stavo subendo una tortura meravigliosa. Guardai Bruno.
“Lasciati pure andare”. Non finì quelle tre paroline che stavo soffocando di sborra il ragazzo il quale, lungi dal ritrarsi, sembrava non aspettare altro che assaporare finalmente il succo del piacere. Se lo bevve tutto, fino all’ultimo fiotto e ripulendo con la lingua anche le ultime goccioline che si affacciavano per ultime dalla punta della cappella.
“Allora? Ti è piaciuta?”, disse il padre.
“E’ buonissima! Ne voglio ancora”.
“Hai tutta la vita davanti. Ne potrai bere ancora tanta”.
In quel momento ci accorgemmo che il ragazzo era venuto senza toccarsi sulla mia gamba dal gran piacere che aveva provato. Io mi sentivo in ...
... Paradiso ma volevo anch’io qualcosa da ciucciare. Mi piegai verso il cazzo di Bruno che trovai completamente eretto e mi stava aspettando. Era enorme ma allargai la bocca il più possibile e presi subito per intero la cappella. Poi, lentamente, andando su e giù, riuscivo a prenderne dentro un pezzetto in più ogni volta e gli volteggiavo attorno la lingua. Il maschio ansimava, segno che stavo facendo un buon lavoro. Il figlio si avvicinò per osservare ed imparare meglio e, contemporaneamente, massaggiare i grossi coglioni pelosi del genitore
I suoi grugniti aumentarono sempre più di tono finché, inattesa, la sua grossa mano prese la mia testa e mi affondò la minchia per intero fino all’esofago togliendomi il fiato. Fu solo un attimo. Allentò la presa, credevo di poter riprendere fiato ma fermò la mia ritirata lasciandomi la cappella dentro e sparò una cannonata dopo l’altra di calda, densa e saporita sborra al suono di un potente grido animalesco. Anch’io ingoiai tutto quel bendiddio con enorme soddisfazione per entrambi.
Tornammo sdraiati uno accanto all’altro, esausti, per riprendere fiato. L’aria profumava di sperma e bastò poco tempo perché mi risentissi in forze per affrontare il delicato impegno che mi ero assunto: lo sverginamento del ragazzo. Mi girai verso di lui.
“Sei pronto?”, gli chiesi.
“Oh, si, lo voglio” fu la sua decisa risposta. Sicché mi alzai in ginocchio e mi misi tra le sue gambe. Gli lessi negli occhi quasi la richiesta di fare presto. Aveva le ...