1. Vizi di famiglia


    Data: 01/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano

    ... piccole labbra ancora lucide del mio succo. Gli alzai le gambe tenendole da sotto le ginocchia ed ebbi la visione del suo roseo buchino circondato di peletti che faceva occhiolino tra due piccole e tenere chiappette. Ebbi un’erezione immediata nonostante fossi già venuto pochi minuti prima.
    
    “Ricordati di fare piano sennò…” mi disse con voce autoritaria il padre.
    
    Lo guardai. “Perché sennò?”.
    
    “Sennò ti faccio un culo così” e ci ridemmo sopra sapendo che era proprio quello che volevo da lui. Nicolas no, rimase serio. Era teso e voglioso allo stesso tempo.
    
    Mi abbassai a leccargli la rosellina per umettarla il più possibile, preparandola alla deflorazione. Era un piacere incredibile assaporare quella carne tenera che profumava di gioventù. Lui gemeva di piacere e desiderio. Durò poco. Il padre mi scansò e si mise al mio posto.
    
    “Apri!” gli ordinò e quello obbedì e con le mani si aprì da solo le chiappette offrendosi come una puttana. Ci sputò abbondantemente sopra e la grossa lingua si alternava ad un dito in una piccola penetrazione per ammorbidire il muscolo anale. Certamente l’ispida barba gli pungeva le parti più intime. I gemiti aumentarono di intensità ed il suo corpo si mosse pervaso dal piacere. Teneva gli occhi chiusi. Quando il padre si staccò da lui vidi il pertugio fradicio che boccheggiava di desiderio.
    
    “Vai”, mi disse, accarezzandogli teneramente la testa come per dargli coraggio.
    
    Avevo il cazzo di marmo. Puntai la cappella e spinsi con ...
    ... prudenza. Si aprì con facilità aderendo al grosso calibro che voleva entrargli dentro. Continuai a spingere piano ma con decisione. Entrava come nel burro. Un rantolo decisamente di godimento, il viso stravolto, sbarrò gli occhi chiaramente pieni di lussuria, raggiunse con le piccole mani le mie cosce per farmi entrare più in fondo possibile. Altro che delicatezza, quello voleva essere sbattuto di brutto!
    
    “Siii, tutto, tutto, dammelo. Scopami, sfondami, spaccami il culo. Ahhh, siii, più forte, più forteee”. Il verginello timido e silenzioso si era trasformato subito in una bagascia affamata di cazzo. Era evidente che non c’era più bisogno di frenarmi e cominciai a montarlo con forza e più lo montavo e più mi incitava. Inutile dire che gli sfasciai completamente il culo e, quando il suo budello fu talmente spanato da non fare neppure la pur minima resistenza, fu scosso da un orgasmo pauroso e schizzò una quantità incredibile di sperma sul suo corpo, arrivando ad impiastrarsi la faccia. A quella visione anch’io non resistetti più e lo farcii completamente come un bignè. Uscii lentamente da lui che se ne stava inerte come un angioletto sulla nuvoletta del Paradiso. La mia minchia era ancora barzotta e lucida, coperta dai miei e dai suoi succhi interni ma non c’era sangue.
    
    Bruno, che aveva assistito alla scena, era stupito della facilità con la quale il figlio si era fatto sverginare ma anche ipereccitato. Si teneva in mano il suo enorme fallo, grossissimo e coperto di vene, con ...