1. Incontro al centro commerciale


    Data: 01/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    È la mattina di un sabato di inizio autunno e, aprendo l’armadio, mi rendo conto di dover rinnovare il guardaroba.
    
    Faccio la doccia, colazione, mi vesto ed esco, diretto al centro commerciale. Il parcheggio è ancora semivuoto: i negozi hanno appena aperto. “Meglio così!”, penso. “Ci sarà meno confusione e avrò i camerini tutti per me!”.
    
    Comincio ad aggirarmi per i corridoi del centro dando un’occhiata alle vetrine. Mi colpisce una felpa su un manichino ed entro. La commessa sta servendo un ragazzo: mi accoglie e mi dice di chiedere se ho bisogno di qualcosa. Scosto le grucce per esaminare bene i capi e, individuata la felpa, la prendo e mi dirigo verso le cabine di prova. In realtà ce n’è una sola ed è occupata proprio dal tipo di prima. Nell’attesa, mi do un’occhiata allo specchio, mettendomi davanti il capo scelto.
    
    D’un tratto, lo sguardo mi cade oltre la mia figura riflessa, sulla tenda del camerino leggermente scostata. Dentro, il ragazzo si sta levando i calzoni per provarsi un paio di jeans. Sotto indossa un boxer che gli segna perfettamente le natiche sode. Le cosce sono muscolose e pelose.
    
    Lui è abbastanza alto, tra il muscoloso e il robusto.
    
    Nell’infilarsi i pantaloni, perde l’equilibrio e, saltellando su una gamba, si gira verso la tenda. Si accorge che lo sto spiando, ma sposta subito lo sguardo. Infila anche l’altra gamba nei jeans e li tira su. Allora noto il rigonfiamento della sua patta: i boxer mettono in risalto un apparato genitale di ...
    ... tutto rispetto. Il cotone leggerissimo e bianco fa intravedere la sagoma del cazzo e del glande, mentre, più sotto, lo scroto dà alla mutanda una forma perfettamente rotonda.
    
    Nell’alzare i jeans, abbastanza stretti, il suo pacco rimane incastrato nella cerniera: lo lascia così per un po’ e solleva di nuovo gli occhi verso di me; poi li tira in avanti e si abbottona. Anche così, però, la bozza del suo inguine si vede in tutta la sua protuberanza e, anzi, è ancora più eccitante. Lui si aggiusta i gioielli strizzati dal tessuto dei calzoni ed io impazzisco di desiderio.
    
    Poi, apre la tenda e viene fuori, per guardarsi allo specchio della cabina da un maggiore distanza.
    
    “Che ne dici?”, mi chiede. “Non sono troppo aderenti?”.
    
    “N… no… no…”, rispondo io, imbarazzato e sorpreso per il fatto che si sia rivolto a me. Ma mi riprendo subito e approfitto della situazione. “L’importante è che rimanga spazio dietro”, e infilo la mano nei jeans per controllare che non siano troppo stretti.
    
    “E qui, invece?”, mi chiede lui. Faccio scorrere la mano tra la sua pelle e il pantalone portandola sul davanti, dove lui mi ha indicato. Le mie dita sfiorano i suoi peli pubici.
    
    Immediatamente arriva la commessa che chiede al ragazzo come va, e faccio appena in tempo a tirare via la mano e allontanarmi. Chiacchierano un po’ e poi lui va alla cassa a pagare, mentre io entro nel camerino per provare la felpa.
    
    “Mi piace. La prendo”, faccio, alla fine, alla commessa. Pago e vado via.
    
    Il ...
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