1. Incontro al centro commerciale


    Data: 01/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    ... corridoio si è riempito di gente e, soprattutto, di ragazzini che corrono per ogni dove. Devo pisciare e cerco i bagni. Entro e mi dirigo verso gli orinatoi. Dopo pochi secondi qualcuno viene a svuotarsi la vescica nella tazza accanto alla mia: alzo lo sguardo ed è il tipo del negozio, che tira giù la lampo ed estrae la minchia per pisciare. Naturalmente ne approfitto per dare un’occhiata e mi scappa un sospiro di meraviglia per le dimensioni di quel cazzo che pochi minuti prima avevo solo potuto immaginare. Lui sorride e, approfittando del fatto che siamo soli, mi chiede: “Ti piace?”.
    
    Io mi guardo intorno e poi rispondo: “Oh sì!” e, spudoratamente, allungo la mano per impugnarlo. È grosso e, già così, moscio, mi riempie tutto il palmo.
    
    La porta del bagno si spalanca di colpo: tiro via la mano e il ragazzo si riabbottona, sussurrandomi: “Seguimi!”. Mi ricompongo ed esco dalla toilette dietro di lui. Percorre tutto il corridoio ed esce dal centro commerciale. Nel parcheggio si ferma davanti ad un’auto, si volta e mi fa: “Vienimi dietro con la tua macchina!”. Velocemente, raggiungo il mio mezzo e andiamo via.
    
    Dopo alcuni chilometri, si ferma sotto un palazzo in periferia. Mi accosto al marciapiede. Lui scende. Scendo anch’io. Lui si incammina. Io lo seguo. Infila la chiave nella toppa di un portone e lo tiene schiuso. Allungo il passo ed entro nell’androne. Saliamo per le scale. Al terzo piano sceglie un’altra chiave e apre la porta di un appartamento. Lo seguo dentro ...
    ... e lui chiude l’uscio alle mie spalle. Entra in una stanza, il soggiorno, si stravacca sul divano, si sbottona la patta e mi dice: “Datti da fare!”.
    
    Ipnotizzato, mi inginocchio tra le sue cosce e mi chino a leccargli il pacco attraverso il cotone dei boxer. La mia saliva li inzuppa e la sagoma del suo membro si intravede ancora di più. Stringo l’elastico delle mutande, lo sollevo e lo tiro verso il basso. Il suo cazzo riposa barzotto sulle palle. Ho l’acquolina in bocca. Estraggo la lingua e lecco tutta l’asta più volte. Quella reagisce pulsando e sollevandosi lentamente. Si ingrossa e si allunga. Sembra chiedermi di ingoiarla e non mi faccio certo pregare.
    
    Schiudo le labbra e avvolgo la cappella. Il tipo sospira, apre le braccia e se le porta dietro la nuca. Mi concentro sul prepuzio, succhiandolo e titillandolo con la punta della lingua. La verga si allunga ancora e si stacca dallo scroto, iniziando ad impennarsi. Scendo a lappare i coglioni gonfi e lui allarga di più le gambe per agevolarmi il lavoro. Davanti ai miei occhi l’asta raggiunge la massima estensione e vibra. La agguanto e la masturbo delicatamente, accarezzando il frenolo col polpastrello del pollice. Il respiro del ragazzo si fa più pesante e più corto. La mia lingua sale lungo tutto il palo di carne e, arrivato in cima, lo inghiotto, sbattendomelo fino in gola.
    
    Il tipo trema, reclina il capo e sbuffa. Suggendo la mazza in modo stringente, torno su e la mollo con uno schiocco. Dondola e pulsa. Lui se ...