Incontro al centro commerciale
Data: 01/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
... uff!... bollente!”, mi fa. Mi porto una mano tra le cosce, sul buco dilatato, e inizio a strofinarlo. Il piacere si amplifica. Lui tira fuori la lingua e mi titilla un capezzolo. Il calore che ho dentro comincia a venire fuori: la mia pelle si imperla di sudore e il mio respiro diventa affannoso. Il suo cazzo mi pistona per tutta la sua lunghezza e, quando arriva in fondo, mi percuote la prostata regalandomi sensazioni inebrianti. Mi contorco e mugolo come una gatta in calore.
“Sì, dammelo tutto, dai!”, lo incito e i colpi si fanno più pesanti.
“Sei morbido! Sei… ah! Ah! Ah!... sei bagnato…!”, sibila. Poi, d’improvviso, con uno strattone estrae la verga, mi fa girare a pecorina, mi dilata le natiche e mi sprofonda dentro. La vista del mio culo aperto dal suo palo deve eccitarlo parecchio, perché inizia a darci dentro di brutto. Tenendomi per i fianchi, mi sbatte il bacino contro le terga e contemporaneamente mi attira a sé. La mazza raggiunge i meandri più profondi delle mie viscere e i muscoli dello sfintere cominciano a contrarsi.
Si china su di me e mi sussurra all’orecchio: “Dove la vuoi? In culo o in gola?”.
“In gola… aaaaahhhhh!!!... in gola… sì… sìììììììì!!!”, lo imploro, ormai al culmine del godimento.
“Guarda che ne faccio tanta, però!”, aggiunge.
“MMMMMMM!!! Meglio! ...
... Sìììììììììì!!!”, rispondo, dimostrandogli quanto sono troia. Dà ancora qualche altro colpo e poi, con movimenti rapidi, sguscia fuori, mi fa mettere seduto sul divano e mi monta sopra. Mi pianta il cazzo tra le fauci e, diventando paonazzo, grugnisce e sborra. Così sdraiato, mi gusto la poppata e ingoio fino all’ultima goccia. Poi, gli stringo l’asta e la mungo per avere altro latte caldo e denso. Lecco il glande sporco di sperma e raccolgo il seme caduto sul mio petto. Mi succhio le dita e poi me le infilo in culo, iniziando a sditalinarmi. Lui se ne accorge: scende dal divano e aggiunge due dei suoi salsicciotti. Sono grossi, e anche molto esperti. Mi scava dentro come se cercasse qualcosa. Poi mi sputa sul buco e mi stantuffa.
“Godi così? Eh?”, mi chiede.
“Sì, sì! Non smettere! Più forte, più forte, dai!”, lo incito. Il mio bacino si solleva, si irrigidisce e infine sbatte violentemente contro la seduta. Una volta. Due, tre, quattro. E poi ancora e ancora. Tiro fuori le mie dita e lui si china a leccarmi l’anellino, succhiando i miei umori. Sfila le sue falangi e me le mette in bocca.
Poi, si sdraia su di me e mi bacia delicatamente, mentre con le dita torna ad accarezzarmi il buco.
“Sei una bomba! Mi piaci un casino! Ci rivediamo, vero?”, mi chiede.
“Certo!”, rispondo, ancora in preda al piacere..