1. Incontro al centro commerciale


    Data: 01/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio

    ... la guarda strizzando gli occhi e digrignando i denti. La mangio di nuovo e scendo fino al ventre. Sento il glande colpirmi la glottide e allora apro leggermente le labbra e trattengo la cappella nella gola. Vado su e giù a ritmo crescente e poi mi stacco sbavando sul cazzo. Lui si afferra il cazzo e lo strozza per trattenere l’orgasmo.
    
    “Ma che mi hai fatto!”, rantola, meravigliato e infoiato. Quando si calma, gli scosto la mano e ripeto il mio pompino di gola. Le sue mani percuotono la seduta e la stritolano. Con i denti gli mordo l’asta per arrestare la sua eccitazione e poi lo osservo mentre si contorce per il piacere.
    
    Gli slaccio le scarpe e gli sfilo i pantaloni e i boxer. Lui si toglie la maglia, rivelando un fisico un po’ appesantito, ma da gran toro. Allora, mi avvento di nuovo sul cazzo e comincio a pomparlo a dovere. Mi riempie la bocca completamente e il suo aroma mi stimola le papille gustative. Sento fuoriuscire del liquido prespermatico e lo assaporo. Lo prendo in mano e tiro su il prepuzio, strizzando il glande per avere altro precum. Una gocciolina compare sulla cappella e la lecco via, gustandola e inghiottendola avidamente.
    
    Quindi, con un colpo secco mi pianto il palo in gola e il tipo fa un balzo sul divano, sorpreso da quell’affondo. Lo succhio per un po’ voracemente e poi lo abbandono. Mi alzo in piedi, mi giro di spalle e mi sbottono i jeans. Li abbasso chinandomi in avanti e offrendo al torello la visione delle mie chiappe. Guardando ...
    ... attraverso le mie gambe, noto che sia lui che il suo cazzo apprezzano molto: sulle labbra del tipo leggo un “Wow!” di meraviglia, mentre la sua mazza schizza su, dura.
    
    Mi rialzo e mi levo la maglia. Poi, piano piano mi sfilo gli slip. Mi piego un po’ e le chiappe si divaricano.
    
    “Dai, vieni qua!”, mi chiama. Mi volto e salgo sul divano. Mi sputo su una mano, piego le ginocchia e mi lubrifico il buco. Mi abbasso ancora e la sua cappella strofina contro la mia rosellina. Tengo il suo cazzo fermo alla base e spingo. Sento il mio anellino aprirsi per lasciar passare il glande. Mi fermo così.
    
    “Prendilo tutto, forza!”, mi esorta lui, ma io rimango in quella posizione torturandolo con lievi strizzatine dello sfintere. “Che stronzo!”, sbotta.
    
    Allora, mi rilasso e risucchio dentro l’asta lentamente. Quando le mie chiappe toccano il suo ventre, lui punta le mani sulla seduta e comincia a muoversi, dapprima ondeggiando il bacino, poi dandomi dei colpi secchi e sonori al culo.
    
    “Lo senti, eh? Lo senti?”, mi chiede ansimando.
    
    “Sì… sì… è grosso…!”, rispondo gemendo. Mentre continua a fottermi, tira su il collo e mi bacia. Rimbalzo su di lui e limoniamo.
    
    “Ti piace?”, mi sussurra.
    
    “Oh sì! Io godo col culo!”, rantolo. Poi mi abbraccia, si alza tenendomi il cazzo piantato in corpo e mi lascia cadere dolcemente con la schiena sul divano. Si carica le mie gambe sulle spalle, si appoggia sulle mani e riprende scoparmi in questa nuova posizione.
    
    “Sì, godi! Godi! Sei caldo! Sei… ...