La mia puttana - 2
Data: 02/03/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: gp4annunci69
Dopo l’episodio raccontato di recente, per qualche giorno sei rimasta un po’ scombussolata, anche se forse la parola non è quella più giusta. Eri un po’ combattuta fra il pensiero di esserti fatta spingere un po’ oltre ed il godimento che ne avevi tratto.
Al telefono, appena mi parlavi eri titubante, ma poi ripartivi con i pensieri e diverse volte ti sei toccata, giungendo all’orgasmo. Sentirti indecente, puttana, ma anche così desiderata, ti accendeva. Ma tu sei così. Quando superi le resistenze della mente, sei una macchina da sesso.
Si avvicina un’altra serata e, mentre mi cavalchi come una forsennata, mi dici che vuoi vedere se sono capace di spingermi oltre. Lo sai che le sfide mi piacciono e quindi ti dico che mi organizzo.
Sabato mattina, vengo a prenderti. Ti ho detto di prendere qualcosa che avremmo dormito fuori. I tuoi figli sono grandi ormai e quindi nulla deve più essere particolarmente programmato.
Vestitino leggero, sali in auto e comincio ad accarezzarti. Non avevi ordini particolari, salvo quello che avresti dovuto indossare quella sera ed un paio di gadgets per l’occorrenza.
Salgo e sei nuda, allora insinuo un dito e sei già bella umida. Come sempre e come piace a me. Allunghi tu una mano e mi apri i pantaloni. Mi dici di fermarti che mi vuoi assaggiare e così cominci un pompino.
La tua infinita disponibilità è sempre incredibile. Mentre ti dai da fare, mi chiedi dove andiamo e cosa abbia in programma. Ti rispondo solo che tu sarai al ...
... centro dell’attenzione.
Ti faccio smettere perché non voglio venire ora, e ti dico di proseguire. Allora ti appoggi bene al sedile e cominci a toccarti. Alterni momenti un po’ più intensi ad altri dove ti accarezzi più delicatamente.
Arriviamo a destinazione. Siamo in un agriturismo dove la nostra camera è un po’ separata dalla struttura principale e soprattutto ha un’entrata indipendente. Sarà molto utile stasera al rientro, visto quello che ho in mente.
Andiamo in camera, ti prepari ed andiamo a mangiar qualcosa. Pomeriggio, almeno un po’ lo faremo in piscina. Quando finalmente ci arriviamo e ti vedo pronta per sdraiarti, non posso fare a meno di fare un pensiero porco.
Hai indossato un costume piuttosto ridotto pur non essendo un perizoma, la tua fica è gonfia e so che hai voglia. Ci accomodiamo e prendo il cellulare, comincio a messaggiarti. Provocarti a voce è impossibile, vista la vicinanza degli altri ospiti. Dopo un po’ di battute e qualche tuo sguardo eloquente, non come le frasi che mi hai scritto, ti alzi, vai ad ordinare qualcosa da bere e poi in bagno.
Quando torni, mi guardi e mi confermi con un cenno che hai fatto quanto ti ho richiesto. Prendo il telecomando ed accendo l’ovetto che hai posizionato dentro la tua fica, senza dimenticare le palline che invece ti sei infilata nel culo. Muovi le gambe, segno che sei molto molto eccitata. Me lo scrivi. Il fatto di non poter dar sfogo alla tua eccitazione, la fa crescere e un po’ ti, frustra. In realtà ...