1. La Dottoressa Angela - la cura per l'omosessualità


    Data: 02/03/2018, Categorie: Masturbazione Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... pornografici maschi. Nudi. Gliela porsi e gli chiesi di osservarla, con tutti i suoi riferimenti sessuali gay; mentre lui osservava quelle immagini che avevo scaricato da un sito porno, io gli abbassai i pantaloni e con la mano destra feci uscire il suo pene, già abbastanza eretto e duro. Lo masturbai per circa 2 minuti, lasciando poi quel cazzone da 25 cm eretto sulla mia faccia. “La sua omosessualità è chiara… Ora voglio che posi quelle immagini sulla scrivania; chiuda quella cartellina, su!”. Fece come gli avevo ordinato, e per comodità si abbassò pantaloni e mutande fino alle caviglie. “È molto dotato Antonio, complimenti!” dissi. In effetti quel grosso pisello non mi lasciava indifferente. Speravo solo di non bagnarmi prima del dovuto. “Ora voglio che si dimentichi di quanto ha visto da quei fogli che le ho dato. Voglio che se li tolga dalla testa”. Mi tolsi le scarpe di louboutin con suola rossa da 500 euro e le appoggiai per terra. Poi allungai i miei piedi verso di lui. “Iniziamo con qualcosa di tranquillo; un massaggio!”. Con tranquillità, prese il mio piede sinistro ed iniziò a farmi un piacevole massaggio. Con il destro gli strusciavo il cazzo, già più molle di prima. Non sembrava molto eccitato all’idea di tenere il mio piede tra le mani; centinaia di uomini avevano sborrato grazie ai miei piedi; probabilmente migliaia desideravano farlo! Ma Antonio niente. Il pene si ammosciava sempre più. Presi il cazzo con entrambi i piedi, ed iniziai a masturbarlo con tutta la ...
    ... forza che avevo, ma niente da fare; il cazzo si ammosciava sempre più. Alla fine, tra le piante dei miei piedi vi era un grasso vermiciattolo moscio. Mi guardò perplesso. “Dottoressa…”. Non lo feci finire di parlare; mi inginocchiai di fronte a lui e ficcai la mia testa tra le sue gambe; prima mordicchiai quel pisello molle, poi lo succhiai, ma era sconfortante! Succhiare un pisello tanto molle mi dava il voltastomaco; era come avere in bocca un marshmallow (una di quelle caramelle grosse, bianche e molli). Gli leccai le grosse palle ma niente; Non c’era verso. “Mi ascolti bene dottoressa; mia moglie non sarà bella come lei, questo e poco ma sicuro, ma ste cose le può fare anche lei! E ho già detto che NON FUNZIONANO!”. Mi sistemai gli occhiali, svilita, con i peli delle sue palle in bocca. “Io non faccio la spia, e visto che mi ha detto di non dirlo a nessuno, non lo dirò a nessuno… Ma per questo io non ho intenzione di spendere un centesimo… Forse hanno ragione i suoi colleghi; questi metodi non mi pare funzionino tanto!”. Strinsi con forza le sue palle e mi infilai il suo pisello moscio in bocca. Iniziai a fare versi da troia, a guardarlo languidamente, perfino a sbattermi il suo cazzo in faccia con forza. Lui si arrabbiò. Mi mise una mano sulla spalla e mi allontanò, poi fece per alzarsi i pantaloni. La mia fica era bagnata ma il suo cazzo per niente; più secco del deserto del Sahara. “Me ne vado in palestra, a scaricare un po’ la tensione”. “JACOB VIENI DENTRO!” gridai. ...