1. La Dottoressa Angela - la cura per l'omosessualità


    Data: 02/03/2018, Categorie: Masturbazione Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... questo non voglio essere pagata!”. Antonio rimase di stucco. “Non vuole soldi? In effetti però io e lei abbiamo… e lei è una donna!”. “ma non è questo il punto… non deve esserci Jacob o le immagini di uomini nudi a farla eccitare; sono convinta di poterla trasformare in un perfetto eterosessuale, smanioso di avermi, di possedermi, come ogni altro eterosessuale al mondo!”. Antonio annuì e sorrise. “la prossima volta, quando sarò riuscita nel mio intento, allora mi pagherà!”. Antonio sembrava felice; e anche io lo ero. Eravamo senza dubbio sulla strada giusta ma mi sembrava ingiusto chiedere dei soldi a quel poverino; solo a fine trattamento; solo quando ad Antonio sarebbe venuta la bava alla bocca a vedere la mia fica. Solo allora mi sarei davvero sentita in pace con me stessa ad accettare i suoi soldi. TOC TOC. “Avanti Jacob”. “Il signor Antonio ha preso appuntamento per la settimana prossima, stesso giorno!”. “Non sono mica tua madre coglione; quando parli con me come mi devi chiamare?” “Dottoressa… chiedo perdono dottoressa…” “Adesso abbiamo altri appuntamenti, coglione?” “Solo tra mezz’ora, dottoressa Kavinsky!” “Allora inginocchiati e leccami i piedi, coglione!” “Assolutamente dottoressa”. Jacob, il mio caro collaboratore/schiavo obbedì, come sempre del resto. Adorava la fica, ma forse ancor di più i piedi; i miei per l’esattezza. “Al signor Antonio è venuto davvero duro quando ha visto il tuo!”. Nel frattempo, per aver succhiato le mie dita dei piedi, il suo era già da 30 centimetri. Ero come una strega che gli aveva fatto un incantesimo. Che mi vedesse succhiare il cazzo di un altro o che gli concedessi di leccarmi i piedi, il suo cazzo diventava da moscio a duro in pochi istanti. “Non ti sarai mica segato prima, vero? Dopo che sei uscito dal mio ufficio?” “No dottoressa!” “E allora vai a prendere una bacinella; voglio farmi un bel pediluvio con la sborra…”.
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