Orgasmi ignobili per nobili o le radici di luigino, 2a parte
Data: 03/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: sexitraumer
... mia fica…me la dovreste leccare…vorrei venire di lingua, come una vera lubrica peccatrice, vorrei affidare alla vostra lingua la mia clitoride…pensate di poterla leccare a lungo?”
“Se ve la lavate lo farò molto volentieri…”
“Vedete quelle botticelle? Guardate alla vostra destra Paolo Roscio!”
Paolo guardò dove la donna gli aveva detto…
“In quelle botticelle il marchese teneva la sua riserva di birra…prendetemene due boccagli, e servitemeli, cioè portatemeli qui! Ora ! Intanto mi scosto la tonaca…”
Suor Caterina si portò la tonaca fin sopra il seno, che rimase coperto, mentre la vulva pelosa era di nuovo in buona vista col pelo grigio. Paolo Roscio si avvicinò con una pinta di birra piuttosto piena, e la donna gli diede delle istruzioni…intime:
“Versatela qui sullo spacco, e sul pelo, cominciate da qua sopra…”
Paolo Roscio versò la birra su quel pube di pelo e carne. La donna si lavò con la mano la vulva a mano a mano che Paolo versava la birra, poi finitala, comandò:
“Ora sbrigatevi a leccarla prima che ci si posino i moscerini attratti dall’alcool…anzi prendetene un’altra pinta!”
Paolo Roscio andò alla botticella a riempire un’altra pinta e, ad un suo cenno la diede alla donna…
“Leccate Paolo Roscio, leccatela che io intanto vi servo la birra…vi piacerà vedrete…”
Paolo Roscio benché omosessuale, e amante della presa in bocca del cazzo, contemplò quella vulva ancora carnosa con del pelo bianco grigio. L’anziana suora versò della birra ...
... dal basso ventre in modo che arrivasse fino alla fica…intanto incoraggiava l’uomo ancora indeciso…
“Su, che tanto assaggerete comunque la birra…”
Paolo tirò fuori la lingua, e cominciò ad aggredire lo spacco di quella vulva per intercettare il rigagnolino alcoolico…la donna, benché anziana, era ancora sensibile alla lingua di quel giovane che si posava sulla sua carne intima, dove la peluria lo consentiva…era necessario incoraggiarlo…
“Avanti e indietro, su! E non rimanete sullo spacco, puntate sopra che godo di più…”
Paolo Roscio diede un colpo di lingua un po’ più robusto sopra, in vicinanza del clitoride della donna, che aggredito all’esterno dalla saliva, e dalla birra, e dal solletico della lingua, provocò nella donna un rantolo di godimento, com’era da prevedersi:
“AHNNNNNN…ecco ohhhh….ecco Paolo fate così, fate !...”
L’uomo le leccava la vulva con delicatezza ed attenzione, e il sesso di quell’anziana donna cominciò ad arrossire e almeno un po’ a gonfiarsi. Paolo si stava concentrando dandole leccatine leggere e rapide. Si ricordò d’aver sentito da un suo amico più grande tantissimo tempo prima che il segreto di una buona leccata di fica stava nella leggerezza della lingua, una sorta di delicatezza da usare al sesso femminile, e nell’imprevedibilità del tocco, mai nello stesso punto. All’anziana donna il respiro si fece più affannoso e intenso, non appena la lingua di Paolo Roscio fece un’improvvisa gita ai lati della vulva in basso, avendo cura di ...