La Matrigna - Atto 10 - Senza più limiti
Data: 04/03/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti
... la prossima volta vi portiamo in un ristorante veramente di classe.” “Non vedo l’ora. Adesso che si fa? Prendiamo qualcosa da bere?” “Per me si può fare.” Fece Franca di ritorno dal bagno, con la sua solita aria spensierata. Nel frattempo, Giovanni e Rossana continuavano a guardarsi, come se stessero continuando la conversazione precedentemente interrotta. I quattro uscirono dal ristorante continuando a chiacchierare del più e del meno. Rossana in pochi minuti aveva ripreso il suo solito atteggiamento, Giovanni rimaneva riflessivo ascoltando poco i discorsi degli altri. S’incamminarono verso un locale frequentato più da trentenni e quarantenni piuttosto che da liceali e universitari, per prendere un cocktail con il quale avviarsi verso la conclusione della serata. Giovanni guardò attentamente ogni persona che passava loro accanto. Una giovane coppia ridente, un ragazzo con il cappuccio e una sigaretta in bocca, un signore di mezz’età che portava a spasso il cane e dei ragazzi che giocavano a pallone nel parchetto adiacente. Tutte quelle persone che rapporto avevano con il sesso? Tutte quelle persone non avrebbero mai immaginato che cosa accadeva tra lui e Franca e tra Mirko e Rossana. Nessuno sapeva quanto porche fossero Rossana e Franca, quanto vogliose, quanto assetate e desiderose quelle due donne potessero essere. Non erano normali ninfomani, erano qualcosa di… meglio. Molto meglio, pensò Giovanni. Il ragazzo si girò a guardare Franca che stava parlando. Muoveva quelle ...
... labbra con il rossetto e tutto il suo volto si contraeva in una miriade di espressioni e micro espressioni facciali che la rendevano meravigliosa. Si era truccata abbondantemente per nascondere il volto segnato da qualche piccola ruga, ma erano proprio quelle imperfezioni che Giovanni apprezzava di più nonostante anche con tutto quel trucco in faccia la adorava. Ad ogni passo, le sue tette sobbalzavano leggermente nella seta bianca del vestito da sera che indossava in quella serata di inizio giugno. Le sue forme abbondanti si muovevano in quel vestito, ma lui l’aveva vista nuda, quindi quel vestito per lui non esisteva, era come invisibile. Aveva avuto il privilegio di vederla nella sua maestosità e bellezza naturale, ma non solo. L’aveva avuta. Anzi, aveva avuto la sua bocca, le sue mani, le sue tette. Ci aveva fatto quel che voleva e aveva sborrato per lei e su di lei. Quanto era stato fortunato? Quanto era stato unico tutto quello? E a lei, tutto ciò piaceva immensamente. Giusto e sbagliato non avevano importanza, Giovanni aveva il cazzo troppo duro per poter pensare a quelle sfumature labili di una morale imposta dalla società. I suoi sensi di colpi stavano nuovamente lasciando spazio al suo istinto sessuale troppo forte da essere combattuto. “Tu che ne pensi Giova?” Chiese Mirko cercando di coinvolgere il suo amico nel discorso. “Eh? Cosa?” Cadde dalle nuvole il ragazzo. “Sveglia Giova! Ma a che pensi?” Lo canzonò Franca. “Scusate, mi ero distratto. Qual è il discorso?” ...