1. Diario di Hélène - Melone rosso caldo


    Data: 21/01/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... di incrociare lo sguardo del signor Eric; mentre quello dello stalliere, non le spiaceva.
    Ma dal momento che tantomeno ella desiderava intrattenersi con la sorellastra e le sue amichette, tutte più giovani di lei di almeno tre anni, la ragazzotta rimase presto tutta da sola nel patio, lontana dallo sguardo degli adulti.
    La giornata scivolava via essendo già arrivate le cinque del pomeriggio, il vino bianco era buono ed Hélène aveva portato via con sé un calice per poterlo assaporare da sola; ed un lieve venticello le scombinava leggermente i capelli.
    Il suo patrigno la vide che giocava col suo telefonino, ed ebbe la malaugurata idea di avvicinarsi per farle compagnia; esordì domandandole del primo lavoro che ella aveva trovato, uno stage presso una rivista di attualità e costume.
    Il signor Eric sapeva molto poco di lei, ed in generale non la stimava alquanto: ricordava alcuni suoi ripetuti fallimenti a scuola, e poi il vano ed oneroso tentativo, di perseguire una improbabile Laurea in Legge. Ma soprattutto ricordava bene, di averla un giorno meritatamente punita, durante una festa.
    
    Non avrebbe dovuto assolutamente riesumare quel triste ricordo, con lei; ed invece lo fece, in modo assai inopportuno.
    Ad ispirarlo fu inaspettatamente proprio la vista dello stalliere, che schiaffeggiava il cavallo Cozy nell’atto di riportarlo all’interno della sua stalla: uno sculaccione.
    “Ti ricordi quella volta che l’ho fatto io con te… sembra che ti siano servite… sono passati forse ...
    ... dieci anni e penso che tu ne abbia giovato: era davvero necessario, era solo il tuo bene”.
    Hélène rimase improvvisamente attonita a guardare il proprio telefonino, mentre dentro di sé poteva avvertire un flusso di emozioni inarrestabile, ed un tremore che la faceva lentamente sprofondare dalla vergogna; incrociò tuttavia un solo istante i suoi occhi, senza parlare, ma quanto bastava.
    “Non ricordi …ti ho alzato tutta la gonna…”, ribadì, “e poi subito giù!!!... melone rosso caldo, per una bella settimana…”, disse lui senza nessuna remora per ciò che ella provava.
    Hélène non aveva mai smesso di ricordarlo per tutti quei lunghi dieci anni; proprio mentre ascoltava quelle parole, poteva quasi risentire sul proprio corpo, il calore di quelle rovinose botte. E finiva travolta, proprio così come allora.
    
    Ripresero i tonfi sordi e penosi, senza alcuna soluzione di continuità; una decina di colpi consecutivi, interrotti solamente dagli urletti disperati di Hélène; alcuni molto ben riusciti, come testimoniava lo schiocco rumoroso dei glutei della poveretta, altri più ovattati. Quando lo schiocco era più fragoroso, Hélène squittiva a tratti come una scimmia; era un vero fracasso, e tutti quanti nella casa si erano perfettamente resi conto, che la festeggiata le stava finalmente prendendo.
    
    “Lo ricordo, penso mi sia servito” rispose Hélène senza guardarlo, con il capo rivolto verso il proprio telefonino.
    Il signor Eric si alzò soddisfatto, sistemandosi la camicia; non si sa per ...
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