Diario di Hélène - Melone rosso caldo
Data: 21/01/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: RaccontiErotici-Club
... allora lo stalliere, allontanando la mano, ebbe l’inopportuna sfacciataggine di ripetere: “Il mio padrone l’ha offesa poco fa?”. Hélène ristette un istante, ma poi abbassando gli occhi replicò sommessamente: “Lei ha sentito proprio tutto?”.
Lo sguardo profondo e vivace dello stalliere non lasciava davvero molto spazio ai dubbi; fece cenno di sì con la testa.
“E le ha fatto molto male vero?” insistette il ragazzone; era fastidiosamente curioso, avrebbe forse voluto poter assistere anche lui a quella rovinosissima scena, in passato.
“Non troppo…” rispose Hélène, nel goffo tentativo di minimizzare la cosa; “…e le è successo molte volte ancora?” riprese subito lui. Al punto che la ragazzotta ne fu visibilmente scossa e disturbata; fece subito cenno di alzarsi, ma lui le afferrò di nuovo una mano trattenendola.
La madre era uscita in quell’istante nell’aia assolata, e da lontano vide sua figlia trattenuta per mano dallo stalliere; non capiva che cosa mai stesse accadendo, ma senza esitare un solo istante ella la chiamò a gran voce, urlando: “Hélène! ti stanno aspettando per la torta… vieni subito dentro…”. Si era forse allarmata nel vederli tutti soli in quel luogo.
“Fila veloce, sennò credo ti fa il melone caldo di nuovo…” la sprofondò inaspettatamente lo stalliere, dandole del tu.
“Almeno oggi non hai la gonna…” aggiunse oltraggiandola.
Hélène lo comprese, che quegli provava un gusto insano nel provocarla; senza aver preso per nulla sul serio, tutta la sua ...
... frustrazione ed il suo dramma: era rude e superficiale, come solo gli uomini ignoranti sanno esserlo. Ma erano due anni esatti che nessuno l’approcciava, lei era ancora vulnerabile.
Gli uomini sono fatti così, lo si sa: l’aveva fatta intimamente vergognare, ma in fondo provocandola, egli aveva fatto sì che ella non avesse più segreti da celare; si sentì stranamente in quell’istante, nuda di qualsiasi remora o pudore nei suoi confronti. Per la prima volta allora, Hélène gli corrispose.
“Restiamo in contatto?” gli disse; lasciando intendere, che se solamente lui lo avesse desiderato, ella gli avrebbe rivelato il proprio numero di telefono personale, per potersi rivedere.
“Ti ho registrata col nome di Melone Caldo”, chiosò lui; vedendola prima arrossire imbarazzata, e poi allontanarsi un solo istante dopo avergli dettato il proprio numero, una cifra alla volta, stando ben attenta a non sbagliare. Lo stalliere fissò irrispettosamente e in modo insistito, quel famigerato sederone, fasciato dentro a un paio di pantaloni color cachi: parevano quasi scoppiare per via del loro vistosissimo ed ingombrante contenuto. Eppure, gli piaceva immaginarla.
L’ignara Nadine sarebbe partita assieme a Bianca e alle altre sue giovani amiche per la Grecia, quel venerdì stesso; lei era ingenuamente innamorata di lui, a totale insaputa di tutti quanti i parenti e le amiche: era stata già ben iniziata e del tutto ben abituata al sesso. Ma solamente l’attenta Hélène lo aveva saputo intuire, osservando ...