Diario di Hélène - Melone rosso caldo
Data: 21/01/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: RaccontiErotici-Club
... quale strano motivo egli avesse voluto rievocare quell’episodio, ma facendolo aveva così trascinato involontariamente Hélène, in un baratro di buio e di prostrazione: avrebbe forse voluto sistemare i conti con il passato, a distanza di quasi dieci anni? Avrebbe forse persino desiderato che ella lo ringraziasse, per averla segnata quel giorno in una maniera tanto dolorosa ed umiliante?
“Non ricordi …ti ho alzato tutta la gonna… e poi subito giù!!!... melone rosso caldo, per una bella settimana…”.
Il melone rosso caldo era la poco simpatica locuzione, adoperata spesso dal precedente uomo di sua madre, quando intendeva minacciarla o anche semplicemente redarguirla; l’aveva adoperata con lei svariate volte.
Anche se per sua fortuna, quello sciagurato e disastroso epilogo non si sarebbe mai più ripetuto; almeno non più per mano del sempre temuto, e da lei odiatissimo, signor Pérez.
Hélène penzolava con la testa, nella posizione del castigo, con le caviglie sollevate da terra. Il signor Eric continuava ad aprire la destra, rovesciandogliela sul didietro molle e sgonfio; ora quel sederone, completamente esposto, vibrava in continuazione, come una povera palla di gomma.
Si poteva udire in tutta la casa, un pianto dirotto di bambina.
Secondo episodio
Lo stalliere aveva origliato di nascosto, con insana e perversa curiosità; era la prima volta che egli vedeva la precedente figliastra del suo padrone, e scoprire il modo in cui quegli poteva averla punita in passato, non ...
... lo lasciava di certo del tutto indifferente. Il signor Eric era un uomo estremamente rigido e severo con tutti, anche se mai s’era fatto prender la mano nei confronti della più altera e disciplinata Nadine; non era mai stato necessario, quantomeno in quel luogo e da quando lo stalliere era stato assunto al loro servizio.
Così uscì allo scoperto, e vide Hélène seduta nel patio che piangeva silenziosamente. Allora pensò di consolarla, vedendo la ragazzotta che frettolosamente si asciugava le lacrime, vistosamente impreparata e decisamente scomposta.
“Posso?” le domandò un istante prima di chinarsi, proprio laddove precedentemente era stato seduto il signor Eric.
La scrutava con lo stesso sguardo, con cui ella l’aveva veduto fissare la bambolina Nadine: non era certo un atteggiamento casuale. Hélène ristette imbarazzata, temeva che lui potesse aver udito tutte le precedenti parole del suo patrigno, mentre rievocava quelle inequivocabili vicende che la riguardavano.
“Non ricordi …ti ho alzato tutta la gonna… e poi subito giù!!!... melone rosso caldo, per una bella settimana…”.
“Il mio padrone l’ha offesa parlandole?” chiese continuando a scrutarla in modo leggermente sadico e curioso; ed improvvisamente, con un gesto inatteso, le prese una mano stringendola. Aveva le dita grandi e non si sa cosa voleva.
Hélène capì che stava accadendo qualcosa di strano, ed istintivamente arretrò sulla sedia, senza rispondere per nulla alla precedente domanda che quegli le aveva posto; ...