1. Diario di Hélène - Melone rosso caldo


    Data: 21/01/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... prego … “.
    Abbassai istintivamente lo sguardo per non vedere, e quando lo rialzai Sophie era adagiata mollemente sul ventre del signor Eric, con il busto ed il volto immersi tra i cuscini del sofà. Questi le sollevò con un gesto molto deciso la gonna: il vestitino color arancio di Sophie era leggero ed elasticizzato, e si arrotolò fino attorno alla vita, liberandole i fianchi e le cosce molli, senza calze e con le sole mutandine che le avevo comperato indosso e le ballerine nere ai piedi.
    Rimbalzò fuori tutto il sedere tornito e tremolante, bianco come il latte, che le mutandine non proteggevano né coprivano affatto, lasciando così completamente esposti agli sguardi di chi passava, i suoi glutei bianchi e molli rigonfi di cellulite.
    Provai una vergogna immane per lei, ma non potevo fare davvero nulla per aiutarla in quell’imbarazzante situazione.
    Nel frattempo ritornò sua madre, e mentre il signor Eric le aggiustava la gonna e le accomodava dolcemente la testa sopra i cuscini, le concluse così la sua ramanzina dicendo: “Ti sei comportata come una bambina stupida e cretina con Bianca … lo sai benissimo che te le sei meritate … e adesso Eric ti fa il sederone …”, e le mollò uno sculaccione forte e preciso proprio nel mezzo con il palmo della mano aperta, facendole schioccare assieme entrambi i glutei color latte come se fossero due palloncini che scoppiavano all’unisono.
    Sophie si sollevò col busto ed emise un gridolino languido e sommesso, ma il signor Eric non aggiunse ...
    ... nulla e non si scompose affatto; le mise una mano sopra alla testa, e accompagnandola dolcemente la sprofondò nuovamente tra i cuscini del sofà.
    Le assestò un secondo sculaccione, facendole schioccare nuovamente il didietro in modo penoso, e stavolta Sophie emise un grido di dolore più acuto; prese a batterla con impeto, e senza sosta. Bianca mi parve immediatamente rincuorata nel vedere la sorella subire il giusto castigo, ed esibiva adesso un’espressione soave e divertita.
    Ci allontanammo sia io che Sonia, mentre dal salone proveniva costante il rumore sordo delle percosse, alternato ai gridolini e al pianto di Sophie; il signor Eric l’apostrofava dicendo: “… perché non parli più!?! …” e poi giù una nuova scudisciata, “dì qualcosa stupida! … diamine, dì qualcosa! ...”, e la batteva di nuovo; tutti compresero quello che stava accadendo, e passando avanti e indietro dinanzi al salone, potevano vedere la scena ed il didietro di lei, mentre il signor Eric la sculacciava e la puniva in modo esemplare.
    Soggiunse anche Maxime, e mi chiese di poter vedere anche lui lo spettacolo; lo pregai di non andare, ma lui non mi diede ascolto e subito lo vidi in piedi eretto davanti alla porta, a guardare e ad ammirare il culone di Sophie che veniva battuto con vigore, rimbalzando mollemente ed in modo inesorabile.
    Quando andai da lui per recuperarlo, il ritmo delle percosse era aumentato, ed i colpi erano sempre meglio assestati e precisi; si direbbe che il signor Eric fosse un ottimo ...