Diario di Hélène - Melone rosso caldo
Data: 21/01/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: RaccontiErotici-Club
... scrupolosamente il modo in cui lei ne ricambiava lo sguardo: era un autentico segreto.
Lo stalliere si fregava le mani al pensiero di potersi divertire un po’ con quella stralunata e abbondante ragazzotta, leggermente cupa e timidamente riservata; aveva saputo eccitarlo non volendolo, con la sua triste storia di dolore.
L’assenza di Nadine gli avrebbe permesso di vederla; decise così come promesso, di chiamarla: 492169687, Melon Chaud.
Terzo episodio
I loro schiamazzi, e i loro ripetuti risolini, avevano attirato l’attenzione di decine di persone; tutti i turisti, esausti dopo l’obbligata visita ai famosi templi sulla collina, discendevano nel punto panoramico, situato precisamente sopra un ardito e scosceso promontorio di roccia scura: di lì si poteva rimirare tutto il profilo della città, a perdita d’occhio.
Nadine indossava un succinto paio di pantaloncini bianchi con una cintura in pelle, ed un leggerissimo top di stoffa del colore della sabbia; tutte e quattro le ragazzine tenevano quel giorno i capelli legati, per via del gran caldo e della continua esposizione al sole: si sarebbero certamente abbronzate e forse pure cotte, senza la loro preziosa crema protettiva.
Gli occhiali scuri perfettamente alla moda, le rendevano ancor più vistose e sbarazzine, mentre alcuni dei presenti occhieggiavano tra di loro, infastiditi dal continuo baccano e dalle loro risate, a volte anche un po’ esagerate e fuori luogo.
La più adulta Mimi, era l’unica diligentemente sobria ...
... di tutta quanta la combriccola; aveva una canottierina bianca a macchie scure, ed un pantaloncino nero: guardava le amiche provando a contenerne gli entusiasmi, con un’espressione del viso un po’ ruvida; aveva compreso il fastidio della gente che le osservava, mentre loro ridevano in continuazione.
Chloe volgeva le proprie spalle al bellissimo panorama, vestita con una culotte bianca ed un sottile costume azzurro a ricoprirle i seni piccoli e delicati; era una ragazzina decisamente tarchiata ed arrancava nei suoi zoccoli di legno, assai scomodi per una lunga giornata di escursioni.
Un giovane ragazzo locale di nome Stavros, che arrotondava i conti come guida turistica, era lì vicino a guardarle; mentre la piccola comitiva di stranieri che egli aveva accompagnato, s’era già dispersa in giro a scattare un mare di fotografie.
A pochi metri di distanza da loro, poteva sentirle ridere e schiamazzare, e sulle prime ne fu anch’egli assai infastidito.
Bianca era l’unica ragazzina del gruppo, ad indossare una gonna; una gonnellina a scacchi marrone con le pieghette sottili, sotto una stretta canottierina nera che culminava con una larga spallina, a fasciarle il solo lato sinistro in cima.
Il giovane dovette pensare subito, che quella gonna era decisamente troppo corta per praticare del buon turismo in quei luoghi scoscesi; improvvisamente gli schiamazzi delle ragazzine, avevano ceduto il posto ad una sottile curiosità.
Erano proprio delle stupide oche, dovette pensare lui, mentre ...