Diario di Hélène - Capodanno a Roma
Data: 17/04/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... indosso una stretta gonna nera con sottili righine in stile gessato, sotto una giacchetta bianca chiusa sul davanti, a nascondere un elegante top di seta scura; aveva assunto un aspetto serio e compunto, nascondendo per bene la stanchezza dietro una sapiente ma sobria mano di trucco.
Assaggiarono un piatto di lasagne ai funghi restandone profondamente delusi, non era certamente quello il luogo più indicato per assaporare al meglio il gusto della cucina italiana; ma si trattava sicuramente di un bistrot dei più raffinati, come testimoniavano numerosi avventori vestiti in maniera elegante, affollati soprattutto nel primo ambiente del locale che era adibito a sala da tè.
Ad un certo punto Hélène chiese di poter andare in bagno, ad un cameriere piuttosto minuto e glabro che le indicò di recarsi fino in fondo dall’altro lato, al termine della sala attigua; la paffutella giornalista si sollevò in piedi nella sua gonna stretta con non poco imbarazzo: si sentiva sempre così, dopo avere fatto del sesso insieme al suo uomo.
Attraversò l’altra sala camminando in modo discreto e lento, guardandosi attorno senza fissare le persone sedute ai vari tavoli, ma avvertendo benissimo la loro attenzione e la scia dei loro sguardi curiosi; infine fece ingresso nel bagno delle donne, dove finalmente si liberò sopra la tazza per poter fare la pipì. Ne uscì dopo un paio di minuti, ben pettinata e completamente rassettata nella sua giacchetta bianca.
Il signor Mariano era lì, in piedi nel ...
... corridoio, di fronte alla porta ad attenderla.
La paffutella giornalista ristette, spalancò gli occhi, e trattenne a stento un gridolino in fondo alla gola; era lui, con i suoi baffi lunghissimi alla Dalì, la sua chioma bianca fluente, le sopracciglia scure ed arcuate, ed il solito ghigno furbo e sarcastico. La osservava tutta quanta, ridendo.
Le disse a bassa voce: “Che patata che sei…”, prima di avvicinarsi facendo un passo furtivo dentro al bagno delle donne; era vestito in modo piuttosto elegante, con una giacca di flanella ed una camicia azzurra. La sospinse con garbo e decisione, sentendo che Hélène gli si era già completamente consegnata, del tutto incredula per quel rendez-vous, in quel momento ed in quel luogo del tutto inattesi.
La guardò sussurrando nuovamente: “Che patata…”, dopodiché ancora una volta la spinse, stavolta in maniera più determinata, fin dentro ad una delle tre toilette disposte sul lato opposto; Hélène si lasciò trascinare, mentre inebetita biascicava parole a bassissima voce, senza alcun senso e senza alcuna resistenza: “Ma… ma lei…”.
Quello si chiuse il chiavistello alle spalle, dopodiché con il braccio sinistro le avvolse completamente la vita, afferrandola da dietro in maniera scomposta, con un movimento rapido e deciso che la fece piegare in avanti.
La paffutella giornalista capì quello che le stava per accadere, ed avvertì un tremore attraversarla per intero da cima a fondo, senza alcun tipo di emozione che non fosse legata alla semplice ...