Diario di Hélène - Capodanno a Roma
Data: 17/04/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... di gala. “E si sa che alla fine, chi cerca, trova”. Chiosò ridendo.
Poi riprese: “E tu finalmente, hai trovato quella mano!”; la paffutella giornalista a quel punto comprese, oramai senza più alcun sentimento che non fosse la pura ed umiliante desolazione, come il suo uomo avesse scovato sul proprio telefonino, anche quella strana foto del signor Mariano.
“L’ho riconosciuta subito, quando l’ho visto che fumava” rivelò Samir con una particolare forma di compiacimento; ma oramai cosa importava come fossero andate le cose? Hélène sedeva in silenzio, nascondendo un didietro gonfio come un pallone, caldo e tremolante, stretto in modo penoso dentro alla sua succinta ed elegante gonna rossa.
“Hai già guardato piccola, quante bellissime foto ti ho fatto, mentre le prendevi? …sembravi veramente una bambina, se non fosse per quelle calze: che immagino fossero la sorpresa per questa sera”; la paffutella giornalista tacque ancora, erano state evidentemente ben altre le sorprese che lei aveva regalato a Samir durante quella breve e sciagurata vacanza.
Discesero nella loro stanza dopo il brindisi di mezzanotte, tenendosi per mano; Hélène non aveva bevuto quasi nulla restandosene muta per tutto quanto il tempo, mentre Samir appariva leggermente inebriato a causa del vino. Le tastò più volte il sedere molle e dolorante, lungo tutto quanto il corridoio, facendola dapprima sussultare, e poi vergognare.
“Allora bambinona … fa tanto male questo cosone?”.
“Non voglio che tu sia così ...
... triste piccola… è successo, ma adesso io so che tu non lo farai più, è vero?”
La paffutella giornalista lasciò che lui la stringesse sull’ingresso della loro stanza, chiudendo gli occhi che erano ancora umidi a causa del pianto; la mano di Samir in quel frangente le afferrò la cerniera della gonna all’altezza della vita. Hélène si liberò il viso dai lunghi capelli neri, e gli domandò se potesse prima recarsi un istante solo, in bagno.
Sfilò via lentamente la blusa scura elegante e vaporosa che le teneva molto caldo, per poi abbassare del tutto la lunga cerniera della gonna. Una volta che le fu discesa lungo i fianchi, si rigirò verso lo specchio: sospirò mestamente, constatando come temuto, il modo in cui il signor Mariano l’aveva conciata; aveva il culone orribilmente mollo.
Traspirava caldo e sudore su entrambi i glutei scoperti, deformati e tremolanti; il filino della mutandina li rendeva ancora più imbarazzanti e ridicolmente esposti allo sguardo.
Certamente a distanza di tredici anni, il signor Mariano era stato più tenero con lei. La paffutella giornalista, dinanzi a quella vista, non poté non ricordare in quali altre condizioni quegli l’avesse ridotta, nell’ormai lontano passato.
Dietro il filino quasi trasparente dello slippino color carne, si intravedeva benissimo, piegato in due sotto la spinta dei glutei neri e deteriorati, il fondo ovale dell’oggetto di gomma, conficcato per bene dentro l’ano della ragazza. Il resto della vista era orribilmente triste, e ...