Diario di Hélène - Capodanno a Roma
Data: 17/04/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... dinanzi allo specchio poté rimirarsi per intero di spalle: il minuscolo filino color crema del succinto e provocante perizoma le scompariva del tutto in mezzo ai due enormi glutei rigonfi, grassi quasi da vergognarsi.
Erano ambedue segnati da un ampio alone rosa di forma oblunga, con una sfumatura piuttosto tenue e delicata, ma ben visibile sulla pallida superficie tutta molle; ed erano entrambi corrugati e caldi, da cima a fondo.
Hélène li cosparse di crema bianca massaggiandoseli con entrambe le mani ben aperte, sentendo l’effetto emolliente che ne rilassava la forma tremolante; e mentre stringeva e rilasciava lentamente la pelle morbida, aveva ricominciato a vergognarsi di sé stessa e dei suoi pensieri.
Si mise a letto con grande inquietudine, l’indomani la sveglia avrebbe suonato alle sei, e sarebbe stata una giornata di lavoro assai impegnativa. Avrebbe girato per la redazione con le sue solite calze strette sotto alla gonna, sentendo l’utero che le ribolliva dentro alla pancia, e nascondendo tutto quanto dietro a quel suo amabile e garbato sorriso, con i suoi soliti occhietti neri, piccoli e gentili.
Il suo capo era un uomo di cinquant’anni corpulento e stempiato, di nome Jacques. Si aggirava tra le varie scrivanie allineate distribuendo diversi compiti ai suoi redattori e a tutto il personale; Hélène era divenuta giorno dopo giorno sempre più apprezzata da lui, e quel giorno venne convocata direttamente dentro al suo ufficio. Lì se ne stava seduta la giovanissima ...
... segretaria del capo, una ragazza magra ed elegante di nome Sophie proveniente da Louvain.
Quel giorno Hélène assistette ad una ramanzina interminabile in cui quest’ultima fu ripetutamente additata dinanzi ad altri due suoi collaboratori, per avere omesso alcuni dettagli importanti da una relazione scritta.
Fu l’inizio di un tormento inatteso per Hélène, dal momento che improvvisamente anche il suo capo era divenuto un uomo severo e minaccioso, proprio così come lo era stato il signor Mariano in passato: quegli avrebbe potuto benissimo umiliare anche lei allo stesso modo l’indomani, davanti a tutti quanti; e la sua giovane segretaria sarebbe stata forse un giorno addirittura punita - pensava in modo assurdo Hélène mentre se ne stava seduta in silenzio sopra la tazza della toilette nel bagno dell’ufficio; se solamente non avesse imparato ad evitare quegli stupidi errori.
Si ripuliva con la carta igienica, ed immaginava l’ignara Sophie piegata in avanti contro la scrivania del suo capo; lui le carezzava dapprima il viso standosene seduto dinanzi, osservando la schiena di lei riversa in basso, e la forma rotonda della gonna completamente rivolta verso la parete a vetri, attraverso la quale tutti quanti i suoi dipendenti potevano ammirarla. Pensava alla scena, ed intanto gocciolava nella tazza un umore soffice e bianco, trattenendosi a fatica.
Perché mai a tre sole settimane di distanza dal suo viaggio a Roma, tutti quanti quei pensieri erano tornati ad ossessionarla? Non era ...