Diario di Hélène - Capodanno a Roma
Data: 17/04/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... certamente una coincidenza, e la paffutella giornalista lo sapeva molto bene.
Il suo capo si sarebbe alzato in piedi brandendo un piccolo frustino nero nelle mani, lasciando subito intendere alla povera segretaria e a tutto il resto del personale, ciò che di lì a pochi istanti sarebbe accaduto all’interno del suo ufficio: un susseguirsi di schiocchi ripetuti e penosi, con l’intento di disciplinare e educare la sfortunata ragazza di Louvain.
Iniziò a credere che incontrare di nuovo il signor Mariano le avrebbe fatto bene; forse sarebbe stato per lei come un cerchio che si chiudeva, a distanza di così tanto tempo. E forse in fondo, quello che la eccitava era null’altro che mera fantasia, mentre la nuda realtà l’avrebbe di contro, immediatamente disillusa. Una fantasia va scongiurata assaporandone semplicemente il limite, rifletteva Hélène.
Smise di pensare alla vicenda di Sophie, solamente grazie all’effetto inebriante di un calice di vino bianco; anche se questo le diede la forza di fare proprio ciò che ella non avrebbe assolutamente dovuto fare: riprendere in mano quel numero di telefono con l’intento di attuare il proprio piano.
La giovane voce maschile le rispose nuovamente, dopo due soli squilli: Hélène si presentò nel suo italiano molto timido ed incerto, al punto da causare una reazione ilare da parte del suo interlocutore. Chiese del signor Mariano, rendendosi perfettamente conto del baratro in cui si stava per infilare.
Hélène aveva preparato per sé un pretesto ...
... impeccabile, e gli riferì di avere lavorato nel locale come cameriera e di avere bisogno, se possibile, di una piccola raccomandazione da parte dell’anziano proprietario.
Ottenne il suo cognome e nulla di più: il signor Luconi aveva abbandonato la gestione del locale molti anni addietro ed era oggi null’altro che un anziano e pigro pensionato, dedito al gioco d’azzardo, divorziato e senza figli.
Lo trovò su internet dopo meno di un’ora: costui compariva abbronzato e sorridente in una bellissima foto, scattata in un luogo di mare meraviglioso, che la paffutella giornalista non seppe mai essere in realtà l’isola di Capri; era pressoché identico a così com’ella se lo ricordava, coi capelli bianchi ed i baffi lunghi e ben pettinati. Il suo sorriso era in realtà una specie di ghigno furbo e sarcastico.
Contò fino a dieci, prima di decidere se scrivergli o meno quel breve messaggio. Ma consapevole che oramai non avrebbe avuto più alcun senso trattenersi, prese infine l’iniziativa: tremando di paura compose poche parole di circostanza, in modo da non risultare affatto invadente.
Buonasera signor Mariano, sono Hélène; ho lavorato con lei tredici anni fa, provengo dal Belgio. Spero che lei si ricordi, avrei bisogno di chiederle un favore; spero di non arrecarle troppo disturbo.
Terzo episodio
Passarono ben due giorni e non successe nulla. Hélène stava iniziando ad accettare l’idea, che non sarebbe accaduto davvero niente di speciale, in occasione del suo soggiorno a Roma per ...